Il vicesindaco: «Zona stazione, l’esercito non basta: ecco cosa stiamo facendo»
Reggio Emilia: De Franco replica ai cittadini che chiedono un cambio di passo. «E’ nato un servizio dedicato alla zona in Comune: la rigenerazione passa dal recupero di edifici, attività educative, sociali e sanitarie»
Reggio Emilia «L’Esercito serve, ma non basta. Lo abbiamo dichiarato da subito. Nella rigenerazione di un quartiere così complesso l’Esercito aiuta, ma è un pezzo del puzzle, composta da diverse azioni, tra cui il recupero di edifici abbandonati, attività educative, sociali e sanitarie». Parola del vicesindaco Lanfranco de Franco che interviene dopo il grido d’aiuto lanciato dai cittadini del quartiere della stazione ferroviaria, da tempo in preda al degrado, i quali stanno organizzando una manifestazione per l’ultimo sabato di novembre in piazzale Marconi. I cittadini vorrebbero che l’Esercito arrivato a Reggio nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” «fosse un presidio fisso alla stazione» e non in movimento da un punto all’altro.
L’operazione “Strade sicure” prosegue indipendentemente dalla “zona rossa” che, dopo la scadenza del 30 settembre scorso, non è stata prorogata. «Il Comune ha intrapreso un servizio specifico sulla zona-stazione: ha ripreso in mano il rapporto con realtà del territorio, associazioni, consulta e sarà in condizione di avere risorse dedicate alla manutenzione del quartiere - afferma il vicesindaco de Franco -. Si sta occupando e si deve occupare sempre di più di curare in modo specifico il quartiere. Tra i tanti temi, quello educativo è fondamentale per noi. Questo include la scuola Marconi, scuola di riferimento per il quartiere della stazione. Sulla “Marconi” è in corso il cantiere della mensa con i fondi del Pnrr, ma l’edificio presenta problemi strutturali. Con l’assessora Mahmoud, la preside, gli insegnanti e i genitori abbiamo preso l’impegno di realizzare interventi importanti perché vogliamo che quella scuola diventi motivo d’orgoglio per le famiglie del quartiere. Vogliamo dotare il quartiere di una scuola che sia più bella possibile, accanto al doposcuola e alle altre attività già in pista».
Sulla stazione, in Comune, esiste un gruppo di lavoro specifico coordinato dall’assessore Davide Prandi e che coinvolge buona parte della giunta. «Inoltre, è partito il cantiere del nuovo Comando della Polizia locale in viale IV Novembre. Si tratta di un tassello fondamentale di recupero, quest’intervento genera la possibilità che anche altri privati della zona decidano di recuperare altri immobili. E porterà servizi, dipendenti, un presidio di sicurezza che potrà portare altri a investire sulla zona. C’è il cantiere per il ponte di viale del Partigiano. Poi il progetto condiviso con Rfi per la sistemazione di piazzale Marconi e del sottopasso. È sempre più vicino l’avvio della fase iniziale delle bonifiche del progetto R60. Dal punto di vista delle opere pubbliche di rigenerazione lo sforzo profuso in questo quartiere è imparagonabile rispetto agli altri». «L’impegno è massimo anche per quanto riguarda i servizi sociali, educativi e culturali - garantisce de Franco -. Siamo al fianco dei cittadini che manifestano problemi di sicurezza: sapevamo dall’inizio che l’Esercito ci voleva, ma non sarebbe stata la soluzione di tutti i mali. Siamo coscienti che i grandi progetti, come quello del Comando della Polizia locale, abbiano tempi molto lunghi. E che occorra intervenire sul quotidiano. La novità di avere un servizio dedicato dentro il Comune che si occupa della zona stazione ci consente di essere molto più efficaci». l © RIPRODUZIONE RISERVATA