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L'iniziativa

Nasce la rubrica Oltre il giardino con l’influencer green Stefano Pagano: «Abbiamo bisogno di natura, e di conoscerla»

Alice Tintorri
Nasce la rubrica Oltre il giardino con l’influencer green Stefano Pagano: «Abbiamo bisogno di natura, e di conoscerla»

Sarà il volto e la voce della nuova iniziativa dedicata al verde che esce in edicola ogni due settimane, con un video sui nostri social

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Reggio Emilia «Abbiamo bisogno della natura intorno a noi, ma soprattutto, credo, abbiamo bisogno di conoscerla». La natura intorno a noi, oggi, ci chiede attenzione e spazio. Averne cura, imparare a conoscerla, apprezzarla e valorizzarla è una missione fondamentale. Ma il famoso “pollice verde” non nasce per caso: è frutto di impegno, dedizione, passione. A svelarci i segreti e le bellezze del giardinaggio, all’interno della nuova rubrica bisettimanale “Oltre il Giardino” sarà Stefano Pagano, giardiniere ed influencer green, volto di importanti trasmissioni televisive e voce di programmi radiofonici in cui, per i suoi ascoltatori di fiducia, dispensa consigli e suggerimenti su piante, fiori e giardini. «Dar voce ai meravigliosi fiori, alle maestose piante e alle buone pratiche per coltivarle è il contagio più bello che ci sia».

Stefano, quali sono le radici profonde del suo percorso nell’universo del giardinaggio?
«Sin da bambino passavo il mio tempo all’aria aperta e mi divertivo a raccogliere rametti, bacche e foglie in giardino, andavo alla ricerca dei ciottoli più strani che sistemavo poi con dovizia di particolari attorno ai cespugli fioriti, così quasi ad ornarli. All’età di 14 anni ho ricevuto in regalo il mio primo libro sul giardinaggio, così ad un certo punto ho pensato che avrei potuto fare di questa passione personale il mio lavoro futuro di tutti i giorni. È cominciato proprio così: fantasticavo sulle pagine di quel manualetto, preparavo esperimenti in campo botanico e agronomici e ne annotavo i risultati».
Non solo passione, c’è anche studio.
«Intrapresi gli studi tecnici in agraria, poi perfezionati in una laurea in “Verde ornamentale e tutela del Paesaggio”. Da una quindicina d’anni collaboro con uno studio tecnico della mia città, che si occupa di progettazione di parchi, giardini e terrazzi e sono il responsabile della “Giardineria”, realizzando i giardini “ideati” in tutta la provincia reggiana e non solo».
Come si definirebbe oggi?
«Oggi mi sento un green designer che fa il giardiniere metropolitano. Uno che non ha mai smesso di sporcarsi le mani, per intenderci. Mi sono accorto che la sensibilità e l’amore per il verde sono aumentati, soprattutto chi vive in città non si accontenta del vaso di Gerani sulla finestra, ma vuole un progetto dettagliato di come diventerà la sua “stanza all’aperto”: trasformare pochi metri di balcone in un angolo di campagna bucolico è il sogno più frequente perché dà la sensazione di un ritorno alla terra. Cerco quindi, di farli emozionare su come diventerà, ma è facile perché la Natura non smette mai di stupire».

 


 

Lei spopola online e in tv. Com’è nata questa idea e come gestisce questi impegni?
«Siamo sempre connessi, in ogni dove, in qualunque momento. I social sono diventati un prolungamento delle nostre vite. Visualizzazioni, interazioni, condivisioni, like: all’inizio anche io ero spaesato, non ero dentro le dinamiche che muovono questi mondi “paralleli” e ancora oggi a mio avviso alcuni algoritmi sono più complicati che fare una talea in pieno inverno. Il giardinaggio “da guardare” può essere una forma di comunicazione potentissima: arriva in ogni dove e se l’argomento è molto richiesto, si propaga in tempi stretti. E gli argomenti di certo non mancano. Dar voce ai meravigliosi fiori, alle maestose piante e alle buone pratiche per coltivarle è il contagio più bello che ci sia. È stato proprio durante la pandemia che ho deciso di mettermi in gioco e provare a diffondere una buona cultura del verde, facile e veloce, per tutti».
Ora le "pillole” di giardinaggio. «
Io credo che fare pillole di “video-giardinaggio” sul web sia una verdissima opportunità per i garden e le aziende che amano le sfide e che vogliono dare un servizio in più alla loro affezionata clientela o intercettarne di nuova. Con termini chiari e concetti intuitivi cerco ogni volta che vado in onda in televisione e sui social di trasmettere con leggerezza quanto sia accattivante “sporcarsi le mani” e come giorno dopo giorno, i vegetali sappiano ancora stupirci e sorprenderci».
Cos’ha imparato e cosa può insegnarci sul mondo green, sui suoi segreti e sulle sue bellezze?
«Ho imparato che un buon giardiniere è soprattutto un acuto osservatore, ma che per riuscire bene non basta essere creativi. È prezioso conoscere le caratteristiche chimiche e fisiche dei terreni, le malattie delle piante, ma anche saper scegliere quelle che meglio si adattano a quel determinato luogo e ci vuole al tempo stesso empatia, perché bisogna cercare il più possibile di soddisfare i desideri della committenza. Posso dare consigli, accompagnare gli appassionati e i curiosi in quello che considero il mio mondo. Nella progettazione di uno spazio verde, per esempio, prediligo specie autoctone: sono più resistenti e richiedono meno cure per essere sane e belle. Adoro le siepi miste, cambiano aspetto in ogni stagione, mai monotone, nutrono con i loro fiori & frutti, uccellini, farfalle e insetti impollinatori che tengono lontani i parassiti. Sfrutto le consociazioni di piante: se coltiviamo una Lavanda ai piedi delle Rose, la proteggeremo dai pidocchi. Per risparmiare sulla bolletta dell’acqua e ridurre al minimo i lavori di manutenzione, consiglio di pacciamare le aiuole, il tessuto non tessuto, inoltre protegge anche le radici dal gelo e dal solleone. Abbiamo bisogno della natura intorno a noi, ma soprattutto, credo, abbiamo bisogno di conoscerla» © RIPRODUZIONE RISERVATA