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Trasporto pubblico

«Turni spezzati, pressioni continue, zero ascolto»: gli autisti di Seta bloccano gli straordinari

Massimo Sesena
«Turni spezzati, pressioni continue, zero ascolto»: gli autisti di Seta bloccano gli straordinari

Reggio Emilia: la protesta auto organizzata a partire da lunedì 20 ottobre per tre giorni

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Reggio Emilia I gettonisti sono soltanto la goccia che ha fatto traboccare un vaso che era da tempo decisamente colmo. Mentre le fibrillazioni sindacali attorno a Seta e al futuro del trasporto pubblico reggiano si stanno spostando a livello regionale dove la politica si accapiglia sul progetto della grande azienda regionale, a Reggio restano i lavoratori, ovvero gli autisti, sempre più soli contro tutti e ora alle prese anche con una forma di “concorrenza” che mette comunque a nudo le disparità – anche salariali – tra vecchi e nuovi contratti e tra assunti a tempo indeterminato e autisti chiamati a tappare buchi momentanei in pianta organica. Invero, quello dei gettonisti non è che uno degli aspetti che hanno spinto in queste ore gli autisti a auto-organizzarsi per dar vita a forme di protesta dal basso e senza alcun sigla sindacale a supporto.

«Da anni – vi si legge – portiamo avanti il trasporto pubblico della nostra città, con turni massacranti e ritmi insostenibili. Ci svegliamo all'alba, finiamo la sera tardi, affrontiamo traffico, stress, aggressioni, caldo, freddo e mezzi spesso vecchi o malmessi. Ci chiedono efficienza, puntualità, flessibilità. Ma a che prezzo?». I lavoratori lamentano in particolare «turni spezzati con nastri lunghi (ovvero archi di tempo tra un pezzo del turno e quello successivo, ndr) che ci distruggono la vita familiare». Poi nel volantino si sottolinea anche l’effetto di questa situazione: una fuga continua degli autisti dall’azienda che quindi da un lato non dà corso a un vero ricambio generazionale e dall’altro colma le lacune con i gettonisti. Poi nel volantino le altre accuse all’azienda sono relative a «pressioni continue e zero ascolto. Sicurezza? Solo sulla carta. Negli ultimi anni – si legge nel volantino – l'azienda ha attuato politiche divisorie tra lavoratori, creando più regimi salariali e normativi. Non ultimo, l'ingaggio dei gettonisti ai quali l'azienda, tramite un'agenzia interinale, riconosce condizioni economiche eccezionali che fa accrescere il malessere lavorativo degli autisti in organico. Seta è stata definita "la fabbrica degli straordinari"; questo sacrificio ha portato molti autisti a scappare o addirittura scegliere di cambiare comparto lavorativo». Poi ancora: «Siamo stanchi e delusi da un'azienda che preferisce attuare politiche "tampone" anziché creare un vero contratto unico migliorativo che renda questa azienda e questo lavoro finalmente attrattivo e dignitoso. Da questo malessere diffuso è nata una coesione nuova, libera ed autonoma. Senza bandiere –conclude il volantino degli autisti – senza padroni politici, gli autisti reggiani nei giorni 20, 21 e 22 ottobre si limiteranno ad effettuare solo il proprio turno». © RIPRODUZIONE RISERVATA