Gazzetta di Reggio

Reggio

L’incidente

Il cane Smith muore cadendo in un pozzo profondo 11 metri. «Quel varco pericoloso per tutti»

Il cane Smith muore cadendo in un pozzo profondo 11 metri. «Quel varco pericoloso per tutti»

Casina: l’incidente durante una battuta di caccia. Grazie al Gps il proprietario ha capito dove fosse finito, ma nonostante la grande mobilitazione per l’animale non c’è stato niente da fare

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Casina  Smith, un cane di 11 anni, è morto dopo essere precipitato in un pozzo di scolo profondo circa dieci metri. L’incidente è avvenuto domenica nel territorio  di Casina domenica e ha richiesto una vasta mobilitazione di soccorsi, con l’intervento dei vigili del fuoco e dei carabinieri forestali. L’animale, di proprietà di un cacciatore della zona, si sarebbe infilato nell’apertura del condotto per le acque meteoriche collegato alle gallerie della Statale 63. Nonostante i tentativi di salvataggio, per lui non c’è stato nulla da fare: la caduta si è rivelata fatale. Un incidente tragico che però solleva più di un interrogativo sulla pericolosità non solo per gli animali del condotto.

Nei prossimi giorni, infatti, interverrà anche Anas per una relazione sulla situazione che effettivamente potrebbe risultare pericolosa anche per le persone, dato che l’apertura del pozzo è sufficientemente larga per rappresentare rischi anche per gli esseri umani. Racconta il proprietario del cane, Brenno Croci: «Smith era un cane di 11 anni, quindi anziano, ma ancora molto in forma: non so come sia successo che sia caduto nel pozzo, so che non lo trovavamo più, allora ho cercato di trovarlo con il gps di cui era dotato. Il segnale non lo agganciava, ma l'ultimo che era stato rilevato era vicino a questo pozzo e ho capito che era caduto dentro. Ero convinto che fosse morto annegato, ma in realtà l'acqua nel pozzo è poca: è morto per l'impatto perché è profondo 10 metri».

Croci sottolinea la pericolosità del pozzo, che ha quattro grandi aperture, una su ciascun lato, senza protezioni, così come, poco lontano, non ci sono protezioni verso due “finestre” che danno sulla galleria che passa sotto Migliara, lunga poco più di un chilometro. «Da lì – conclude il proprietario – potrebbe passare qualsiasi animale, anche grande come un capriolo, che potenzialmente potrebbe causare incidenti gravi». I sopralluoghi nei prossimi giorni punteranno ad evidenziare e proporre soluzioni per questi punti a rischio. L.T.

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