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Undici nuovi miniappartamenti per persone senza dimora: Reggio Emilia sperimenta l’Housing Led

Undici nuovi miniappartamenti per persone senza dimora: Reggio Emilia sperimenta l’Housing Led

Investimento da 500mila euro con i fondi del Pnrr in via Dalmazia: percorsi di autonomia e accompagnamento sociale promossi dal Comune

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Reggio Emilia Undici nuovi mini appartamenti, in via Dalmazia, destinati all’accoglienza di persone senza dimora: Reggio Emilia sperimenta anche il modello Housing led. L’obiettivo è contrastare la grave emarginazione adulta e attuare politiche inclusive.

Oltre alla soluzione abitativa, il progetto include l’accompagnamento all’autonomia. L’intervento, si inserisce nelle azioni promosse dall’assessorato alla Cura delle persone del Comune e si rivolge a persone a media o alta autonomia e con una capacità economica, anche minima, per le quali la difficoltà di accesso al mercato privato degli alloggi rappresenta un ostacolo alla piena autonomia.


Il progetto ha visto un investimento di 500mila euro di fondi Pnrr, con cui è stato possibile riqualificare l’edificio di proprietà comunale con interventi di efficientamento energetico e manutenzione straordinaria negli appartamenti. L’investimento prevede la presenza di figure educative "a bassa intensità", che non risiedono all’interno dello stabile, ma che assicurano la loro presenza per alcune ore alla settimana. La riqualificazione della palazzina di via Dalmazia rappresenta di fatto uno dei primi progetti con Fondi Pnrr ad essere concluso a Reggio Emilia. L’accesso alla struttura avviene tramite valutazione sociosanitaria integrata a cura dell’équipe Grave emarginazione adulta. Con l’ingresso negli appartamenti, chi era senza dimora trasferisce la propria residenza da quella fittizia di piazza Prampolini 1 a una residenza reale.


Sono una ventina le persone che già abitano negli appartamenti dalla primavera del 2024 e che sabato scorso hanno festeggiato la ristrutturazione della loro nuova casa con l’assessora alla Cura delle persone Annalisa Rabitti e all’assessora regionale al Contrasto alle povertà Elena Mazzoni. Erano presenti anche il dirigente del Servizio Contrasto alle povertà urbane del Comune di Reggio Emilia Antonio Costantini, gli operatori socio-sanitari coinvolti nel progetto e i referenti della Cooperativa Papa Giovanni XXIII che opera all’interno della struttura.


«È una riqualificazione importante, per un edificio pubblico - spiega il vicesindaco Lanfranco de Franco - resa possibile grazie a 500mila euro di fondi Pnrr, che va a fornire un ulteriore servizio abitativo per le persone in condizione di fragilità abitativa, che si inserisce tra le soluzioni proposte dall’amministrazione. L’intervento ha previsto il consolidamento strutturale, opere di efficientamento energetico quali l’isolamento a cappotto e l’impianto fotovoltaico, il rifacimento del manto di copertura, opere per l’adeguamento degli impianti e di alcuni servizi igienici, i tinteggi e la riqualificazione delle facciate e degli spazi esterni». «Per chi ha vissuto situazioni di grave emarginazione o senza fissa dimora la gestione di una casa, il rispetto delle regole, la convivenza, la cura di sè e degli spazi sono passi fondamentali nel percorso verso l’autonomia abitativa e relazionale», sottolinea l’assessora Annalisa Rabitti. «L’Housing led - aggiunge l’assessora regionale Elena Mazzoni - rappresenta una delle risposte più avanzate ed efficaci alla condizione di grave marginalità adulta. Non si limita a offrire un tetto, ma parte dalla casa per costruire percorsi di autonomia, stabilità e reinserimento sociale».