Cambi d’umore, confusione, ansia: come capire se il tuo gatto sta invecchiando e cosa fare per aiutarlo
La veterinaria Olga Pattacini: «Per una vecchiaia di successo servono una corretta alimentazione, integratori ad azione antiossidante, cure mediche quando necessario»
«Dottoressa, il mio gatto è diventato strano…». Se il micio in questione è anziano possiamo pensare, tra le tante cause, anche a un decadimento cognitivo, come succede agli umani e ai nostri cani. L’allungamento della vita, dovuto a una miglior alimentazione, igiene di vita ed efficaci terapie, può comportare, però, la comparsa di alterazioni cognitive ed emozionali, un declino paragonabile all’Alzheimer umano. Quasi il 30 per cento dei gatti tra gli 11 e i 14 anni presentano qualche segno di disfunzione cognitiva, percentuale che sale oltre il 50 per cento nei soggetti decisamente senior.
Le cause, come in campo umano, vanno ricercate nello stress ossidativo cerebrale, dovuto a disturbi cardiovascolari, ipertensione, alterazioni del circolo, anemia, alterata viscosità ematica: diminuendo l’ossigenazione si accumulano i radicali liberi con conseguente danno ossidativo a carico dei neuroni fino alla morte neuronale. Sintomi? Il gatto è “diverso”, non si comporta più come prima, non è solo invecchiato, ma può apparire disorientato come se non riconoscesse la casa e i suoi umani, sporca dove non lo ha mai fatto, si muove meno, il ciclo del sonno è alterato, è ansioso e miagola e cerca l’umano di riferimento di continuo. Dal decadimento cognitivo, purtroppo, non si guarisce, ma si può lavorare per rallentarlo e gestire i sintomi. Una vecchiaia di successo si programma quando si è ancora relativamente giovani con una corretta alimentazione, integratori ad azione antiossidante, cure mediche quando necessario e soprattutto uno stile di vita attivo e stimolante, basato sul movimento e sulle attività cognitive. Da anziani, stimoli mentali e motori in base alle capacità dell’animale, una routine quotidiana che dia certezze, integratori o farmaci se necessario per recuperare il ciclo corretto del sonno e diminuire l’ansia e coccole a volontà, non occorre la ricetta medica. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Medico veterinario esperto in comportamento animale*