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Reggio Emila, fa avances e palpeggia una 18enne: un uomo di 55 anni ora è accusato di violenza sessuale

Ambra Prati
Reggio Emila, fa avances e palpeggia una 18enne: un uomo di 55 anni ora è accusato di violenza sessuale

Sarebbe accaduto nell’ottobre 2024 in un noto centro estetico reggiano. Ieri la prima udienza

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Reggio Emilia Avrebbe insidiato una stagista di 18 anni sul luogo di lavoro di lei, con pesanti allusioni e un palpeggiamento nelle parti intime. Perciò un 55enne incensurato ora viene accusato di violenza sessuale. La vicenda risale all’ottobre del 2024, quando la ragazza, alla sua prima esperienza lavorativa, stava svolgendo uno stage all’interno di un centro estetico piuttosto noto in città. Secondo il racconto della giovane l’uomo, che la conosceva in modo superficiale ed era un cliente abituale del centro, nonostante il divario di età l’avrebbe prima molestata verbalmente per poi, in un episodio specifico, passare a una molestia fisica. Un comportamento che ha turbato parecchio la diciottenne, che da quel giorno non ha più voluto recarsi al lavoro, perdendo pure la possibilità di terminare il periodo di formazione.

La prima udienza

Durante l’indagine svolta dalla polizia giudiziaria la ragazza è stata ascoltata dal pm Maria Rita Pantani per ben sei volte ed è stata ritenuta credibile. Ieri in tribunale a Reggio Emilia, davanti al giudice per l’udienza preliminare Matteo Gambarati, si è svolta la prima udienza, subito rinviata perché mancavano agli atti alcuni documenti dei quali la difesa non ha potuto prendere visione. Presente l’indagato, difeso dall’avvocato Nicola Tria, che nega con forza gli addeniti. Durante la seduta la giovane, tutelata dall’avvocato Eugenio Traversa di Maranello (Modena), si è costituita parte civile: vuole avere un ruolo attivo, se il fascicolo approderà a un processo. Sempre ieri il giudice ha disposto la restituzione all’uomo dei telefonini e del computer di sua proprietà che erano stati acquisiti dagli inquirenti per gli approfondimenti necessari; pare che nei dispositivi elettronici non siano stati trovati ulteriori riscontri. Il riserbo è massimo perché l’uomo non è stato ancora rinviato a giudizio: su questo aspetto il gup deciderà nella prossima udienza. «Si tratta di una situazione particolare - dichiara l’avvocato Traversa -. Diversi aspetti restano da chiarire e in questa fase preliminare preferisco mantenere il riserbo più assoluto». l© RIPRODUZIONE RISERVATA