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Il Comune di Albinea compra il castello di Borzano: operazione da 400mila euro per un luogo simbolo

Il Comune di Albinea compra il castello di Borzano: operazione da 400mila euro per un luogo simbolo

Accordo con gli eredi della famiglia Munarini. Prossimo obiettivo l’acquisto pubblico della Tana della Mussina e del suo sentiero

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Albinea  Il Comune di Albinea ha raggiunto un’intesa con gli eredi della famiglia Munarini per l'acquisizione di un luogo iconico della collina: il Castello di Borzano e la zona circostante. L’amministrazione ha acquisito il castello medievale, la grande casa colonica che si trova a pochi metri di distanza, l’area degli scavi archeologici, le tombe antropomorfe che si trovano accanto alla chiesa di San Giovanni, la strada di accesso e 11 ettari attorno di prati e boschi. Il tutto rientra nell’area che ha ricevuto il riconoscimento Unesco per il “Paesaggio carsico dei Gessi Messiniani”. Il costo dell’operazione si aggira sui 400mila euro, a cui andrà sottratto un contributo della Regione che è in via di definizione.


Il progetto

La priorità sarà sicuramente la messa in sicurezza della parte più antica dell’edificio. Oltre a questo di grande interesse è la grande casa rurale adiacente che potrà diventare un presidio per la tutela e valorizzazione ambientale nell’area Unesco in accordo con le associazioni del territorio. «Questo è solo l’inizio di un lungo percorso, ma l'acquisizione rappresenta un essenziale punto di partenza, raggiunto grazie alla disponibilità della Regione Emilia-Romagna a dare un contributo al progetto, e all’Ente Parchi Emilia Centrale, partner fondamentale nella valorizzazione di una zona  diventata recentemente sito Unesco – spiega la sindaca Roberta Ibattici - Ringrazio vivamente la famiglia proprietaria del castello, per l’accordo trovato, ma anche per aver sempre dimostrato negli anni  grande disponibilità a condividere, in occasione di iniziative promosse dal Comune e dalle nostre associazioni, questo luogo unico per storia, bellezza e natura. Grazie anche a Paolo Burani, presidente della Commissione regionale Territorio, Ambiente e Mobilità e all’assessore regionale alla Cultura, Parchi e Forestazione, Tutela e valorizzazione della biodiversità, Gessica Allegni. Si tratta – prosegue la prima cittadina - di un luogo magico e suggestivo, immerso nel verde delle prime colline reggiane. Il castello ha origini medievali ed è stato edificato in una posizione strategica che offre una vista spettacolare sul paesaggio circostante. Costruito su una rupe di gesso, è al centro dell'area reggiana del sito seriale Unesco della vena del gesso e lungo l'anello di Ca' del Vento. Ha regalato inoltre numerosi ritrovamenti archeologici che coprono un lungo arco temporale, dalla Preistoria al Rinascimento. Ci tengo infine a ringraziare per il lavoro fatto l’assessore Leonardo Napoli che con me ha seguito passo a passo la costruzione dell’intesa».


Questa acquisizione rientra in un piano più ampio di valorizzazione dell’area Unesco della quale fa parte anche la chiesa di San Giovanni Battista, recentemente restaurata grazie alla collaborazione tra Comune,  parrocchia e Fondazione Manodori e inaugurata con la riapertura al pubblico il 24 giugno scorso. Di qualche giorno fa è anche la firma di una convenzione tra Comune e Curia al fine di garantire la fruizione pubblica e la valorizzazione dell’edificio sacro per 10 anni. Il quadro si completerà a breve con l’acquisto pubblico della Tana della Mussina e del suo sentiero di accesso grazie a un finanziamento ottenuto dalla Regione, in collaborazione con Ente Parchi Emilia Centrale.

La storia
Il Castello di Borzano, arroccato su una rupe di gesso che domina la collina di Albinea, è uno dei luoghi storici più affascinanti dell’Appennino reggiano. Le sue origini risalgono attorno al 1070 e la sua storia è intrecciata con quella di Matilde di Canossa, che ne fece un presidio strategico nel sistema difensivo dei suoi domini. Per secoli il castello fu tra i fortilizi più importanti della zona, fino alla distruzione del 1350, durante le guerre che sconvolsero la regione. All’interno delle antiche mura sorge la chiesetta di San Giovanni, e tutt’intorno si estende un’area geologica di grande valore, caratterizzata dalle vene di gesso e di zolfo tipiche della Vena del Gesso reggiana, oggi riconosciuta come patrimonio Unesco. Nelle vicinanze si trova la Tana della Mussina, un sito naturale e archeologico da cui provengono reperti che raccontano una storia millenaria, dalla preistoria al Rinascimento.