19enne rapinato: bottigliata in testa, calci e scarpe rubate. Il branco si vantava su Instagram
L’aggressione è cominciata sul bus della linea 7 e culminato in piazza Giovanni Paolo II sulla circonvallazione cittadina. Uno dei minori è libero
Reggio Emilia In un video su Instagram esibivano baldanzosi il bottino della rapina, sghignazzando e mostrando le scarpe derubate allo studente irretito sul bus. «Sono belle, vero?». È stato lo stesso aggredito, un 19enne, a fornire il filmato agli inquirenti, consentendo di risalire al branco di cinque maranza tunisini responsabili della violenza gratuita. Dei cinque arrestati dai carabinieri per rapina aggravata (dalla violenza e minaccia commessa da più persone riunite) e per lesioni personali gravi, per i due diciottenni Adem Haj e Mohamed Mefteh Ben Hadj il gip ha disposto che rimarranno nel carcere della Pulce, mentre per i due 17enni comparsi davanti al giudice minorile uno è stato messo in comunità, un secondo è stato liberato poiché ritenuto estraneo ai fatti e un terzo, senzatetto, è tuttora ricercato. Un’aggressione da Arancia Meccanica, di particolare attualità visto che a partire da novembre due autostazioni (l’ex caserma Zucchi e piazzale Europa) saranno presidiate da operatori anti bullismo a tutela degli studenti. Il 20 giugno scorso, alle 18.10, il 19enne si trovava sull’autobus Seta della linea 7, diretto a Cavriago. Nel corso del tragitto, all’interno del bus, lo studente – forse prescelto perché solo ed esile di corporatura – è stato infastidito da alcuni ragazzi che prima lo hanno deriso e insultato, poi gli hanno intimato di scendere alla prima fermata utile, quella di piazza Giovanni Paolo II sulla circonvallazione cittadina. Lì è avvenuto il pestaggio: il branco lo ha colpito alla testa con una bottigliata e ha continuato a pestare con calci a pugni il malcapitato già a terra. Dopo aver sottratto un misero bottino – un cellulare Samsung, un cappellino nero con la scritta “Gucci” e le scarpe Nike –, il branco si è allontanato lasciando il 19enne dolorante e scalzo. Quest’ultimo si è poi recato al Pronto Soccorso, dove i medici hanno constatato un trauma cranico e diverse contusioni guaribili in quattordici giorni di prognosi. L’indomani lo studente si è presentato a sporgere denuncia dai carabinieri, riferendo che conosceva di vista solo uno degli aggressori; tramite le immagini delle telecamere a circuito chiuso delle quali è dotato ogni bus, il monitoraggio dei social e le telecamere stradali i carabinieri hanno individuato l’intero branco, formato per la maggior parte da giovani non nuovi ad azioni violente di questo genere. Il video su Instagram, trovato dall’aggredito prima che fosse rimosso, ha chiuso il cerchio, consentendo una cattura avvenuta lunedì scorso nelle province di residenza dei coinvolti: Reggio, Rimini e Benevento. Nel fascicolo degli inquirenti sono finite ben trenta foto dell’episodio. Per i due maggiorenni, comparsi davanti al gip di Reggio, è stato confermato il carcere. Per i due minorenni, finiti in un istituto minorile di Bologna, l’udienza si è svolta due giorni dopo, mercoledì. Il pm Stefano Purgato della Procura minorile ha ribadito la necessità della custodia cautelare in virtù dei precedenti dei ragazzi. Il primo ha ammesso i fatti ed è stato mandato in una comunità con divieto di uscire. Invece il secondo, difeso dall’avvocato Ernesto D’Andrea, ha negato con forza: durante l’interrogatorio di garanzia ha risposto alle domande e ha spiegato che si trovava su quel bus ma è rimasto in disparte e a distanza, senza partecipare all’azione violenta. Secondo il 17enne, una volta sceso alla fermata, quando ha capito che piega stava prendendo la situazione lui si è limitato a dire agli altri «siete matti, cosa fate?» per poi allontanarsi senza partecipare. Le telecamere del mezzo pubblico e della fermata hanno confermato questa tesi, perciò nonostante i precedenti – sul minore pende un processo per rapina e precedenti per furti e aggressioni ai danni di coetanei –, il giudice Chiara Alberti, dopo le verifiche, lo ha liberato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
