Gambetti, il veterinario-meccanico borettese che crea i motori per i bolidi del Po
Fa parte del team del 22enne Mattia Calzolari della Motonautica Boretto Po (al momento fermo per infortunio)
Boretto Dalla cura degli animali alla meccanica: il veterinario Paolo Gambetti progetta e costruisce i motori per i motoscafi che competono ai mondiali. Borettese, residente a Guastalla, Gambetti è parte del team del 22enne Mattia Calzolari della Motonautica Boretto Po (al momento fermo per infortunio). Il propulsore è tutto borettese, come anche lo scafo del prototipo da competizione. «Al momento, se lo mettiamo sul banco di prova, è il motore più performante della categoria mondiale 125 cc, ma crediamo di essere all’80% del suo sviluppo. In queste settimane è arrivato il nuovo scafo della barca, anche questo prodotto localmente, che debutterà il prossimo anno». All’esordio, questo motore ha permesso a Calzolari di laurearsi campione europeo nel 2023 e mondiale nel 2024. Oggi sessantenne, la passione di Gambetti parte però da lontano, da quando aveva nove anni: «Il mio amico Stefano Gialdini, allora pilota, mi portò a vedere queste gare sul Po e mi sono subito appassionato. Nonostante questo amore per la meccanica, ho coltivato anche quello per gli animali: mi sono laureato in veterinaria e mi sono occupato dei suini da latte per una vita». Gambetti lavora oggi per l’Ausl di Verona, dopo una breve esperienza in quella di Reggio Emilia. Terminati gli studi, ha continuato a coltivare la passione per la motonautica e ha avuto un’intuizione: «Frequentavo Gialdini. Ero convinto che il suo motore fosse poco performante, così ho provato a costruirne uno io». Gambetti ha imparato a creare lo stampo del motore in legno, per poi portarlo in lavorazione e realizzare le sabbie che vengono unite in fonderia, dove nasce il motore grezzo: «Qui viene il bello. In officina abbiamo un tornio e una fresa che ci permettono di lavorarlo. Il motore che compete al mondiale di nautica è tutto borettese: dal cilindro al carter, fino alle teste. L’albero non riusciamo a farlo noi, ma è disegnato da me». Un motore fatto in casa garantisce anche vantaggi economici: «A noi un cilindro costa meno di 200 euro, mentre per comprarlo nuovo bisogna spenderne almeno 600. Facendolo in casa, però, è esattamente come lo vogliamo noi». Le scienze veterinarie si rivelano utili anche in questo campo: «Abbiamo applicato molti concetti degli esseri viventi alla meccanica, ad esempio l’effetto Venturi — che riguarda la pressione — agli scarichi. Ci sono varie altre applicazioni fisiche utili per migliorare le performance del propulsore». La filosofia del gruppo è l’aggregazione: «La nostra officina è a Boretto, sul Po, e coinvolge appassionati di ogni età. Lavorano con me Attilio Bonacini, Antonio Zanichelli e tanti altri, fra cui ragazzi molto giovani che vogliono imparare e mettersi in gioco. Questo posto ha una funzione sociale nel nostro territorio, perché stimola una passione». La tradizione della motonautica a Boretto è più viva che mai: in un piccolo angolo della Motor Valley, un gruppo di appassionati continua a portare avanti la grande tradizione meccanica emiliana. E la Bassa reggiana è in prima linea. l © RIPRODUZIONE RISERVATA
