Furti nei bar di Mancasale: arrestati due giovani, i raid in monopattino
Quattro i bar presi mira nella zona nord di Reggio Emilia in una notte: ecco quali sono
Reggio Emilia Dopo il saccheggio della notte tra lunedì 27 e martedì 28 ottobre ai danni di alcuni bar della zona tra Mancasale e Bagnolo, i carabinieri hanno arrestato due giovani. Si tratta di un 21enne e un minorenne di 18 anni accusati di una serie di furti e tentativi di furto. Secondo la ricostruzione dei militari della Sezione Radiomobile di Reggio Emilia, i due avrebbero agito in sequenza in diversi bar ed esercizi commerciali, forzando porte e vetrine con tombini in ghisa per rubare denaro e bottiglie di alcolici. In uno dei colpi, uno dei ragazzi si sarebbe ferito, lasciando tracce di sangue sul posto.
 
 Le indagini hanno portato a individuare i presunti responsabili, anche grazie alla segnalazione di due giovani visti fuggire su un monopattino, uno dei quali con una ferita alla mano. Durante la perquisizione domiciliare del 21enne, i carabinieri hanno trovato tracce di sangue, 19 euro in monete e i vestiti che il ragazzo stava cercando di lavare. Il minorenne, invece, è stato rintracciato in un ambulatorio medico a Bagnolo in Piano: nello zaino aveva 340 euro, di cui oltre 200 in monete, e un coltello di 19 cm poi sequestrato. Alla luce delle prove raccolte e della flagranza di reato, entrambi sono stati arrestati per furto aggravato in concorso: il 21enne è a disposizione della Procura di Reggio Emilia, mentre il minore di quella per i Minorenni di Bologna.
   
 Cosa è successo
 Quella notte sono stati presi di mira il bar Locos di via Aldo Moro, il Dogana Ristofood di via Napoli e l’Happy Bar di via Carlo Calvi di Coenzo 6/d. La titolare di quest’ultimo, Sabrina Cattani, spiega: «I ladri sono entranti scagliando più volte contro la porta il tombino di ghisa del condominio. Alle 3.30, quando è scattato l’allarme del locale collegato alla questura, per scrupolo ho guardato le telecamere sul retro del bar poiché di solito entrano da lì: tutto tranquillo. Solo in seguito ho scoperto, dai filmati delle telecamere, che spaventati dall’alert sonoro, i due ladri prima si sono acquattati e hanno aspettato dieci minuti, poi alle 3.40 si sono rimessi al lavoro: hanno spaccato il vetro blindato, sono entrati e hanno preso 330 euro dal registratore di cassa».  Un video ha filmato l’intero colpo. «I due (a volto scoperto, si sono calati il cappuccio prima dell’intrusione) sono arrivati su un solo scooter. Mi sono confrontata con le altre bariste: sembrano proprio gli stessi». Gli stessi autori della spaccata con tombino al bar Il Liceo di Sesso e al circolo Arci di Pratofontana. Questi i cinque colpi che i carabinieri attribuiscono ai due, i quali all’alba si sono presentati sotto i portici di piazza Garibaldi a Bagnolo in cerca di un dottore; il ferito ha lasciato sangue sul pavimento, sulle vetrine di una gastronomia e vicino a un caffè, i passanti hanno avvisato i carabinieri, i due si sono allontanati. Qualche ora dopo il ferito è tornato davanti allo studio medico ed è stato bloccato, mentre il complice è stato intercettato in scooter. La responsabilità dei due per le spaccate nei bar è pacifica, secondo i militari, che stanno verificando un qualsiasi collegamento con i colpi nelle aziende, dove la banda del buco ha sfondato quattro pareti usando un muletto trovato sul posto e dei martelli: verifiche che, finora, hanno dato esito negativo. 
I colpi nelle aziende
A fare razzìa nelle ditte Gws Srl, Provinzano Trasporti e Vetro Art di via Masaccio (dove sono state prelevate le attrezzature) e alla Electric Service di via De Pisis (dove sono spariti due furgoni Iveco e Ford da 150mila euro, una Mercedes ritrovata l’indomani a Bologna e 60 “Poldine”, lampadine da tavolo touch a Led destinate agli Internazionali di tennis a Bologna dove si disputerà la Coppa Davis) sarebbe stata un’altra batteria di malviventi: tre uomini incappucciati – ripresi per pochi secondi dagli occhi elettronici dell’Electric Service, prima che l’impianto di videosorveglianza fosse strappato via –, professionisti, forse dell’Est Europa, che hanno praticato brecce a ripetizione passando da un capannone all’altro senza lasciare alcuna traccia e che con tutta probabilità avevano un quarto complice con il ruolo di “palo”. Poiché la Mercedes, tramite il Gps, è stata ritrovata alle fiere di Bologna, la pista sembra portare a un gruppo di pendolari del crimine che si sono mossi in regione. © RIPRODUZIONE RISERVATA