Unimore, passaggio di consegne: la nuova rettrice Rita Cucchiara assume la guida dell’università
Una cerimonia solenne e partecipata ha segnato oggi la conclusione del mandato di Carlo Adolfo Porro e l’inizio di quello della nuova rettrice Rita Cucchiara
Reggio Emilia Unimore ha vissuto oggi la tradizionale cerimonia di passaggio di consegne, che chiude sei anni di guida dell’Ateneo da parte di Carlo Adolfo Porro e apre il nuovo mandato a Rita Cucchiara, professoressa ordinaria di Sistemi di elaborazione delle informazioni al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”.
La cerimonia
La cerimonia si è svolta nella mattinata di oggi, venerdì 31 ottobre, nell’Aula Magna del Centro Servizi Didattici della Facoltà di Medicina e Chirurgia a Modena, alla presenza di docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti e rappresentanti delle istituzioni civili e militari del territorio. Il rettore Porro, in toga rettorale, ha aperto l’incontro con un intervento di sintesi sui sei anni del suo mandato, iniziato nel 2019. Un periodo attraversato da sfide complesse (la pandemia da Covid-19 in primis) e da un forte impegno nel rafforzamento e valorizzazione dell’ateneo sul piano del personale e delle infrastrutture, nella crescita dei corsi di studio, nell’attrazione di risorse per la ricerca e la didattica innovativa e da una costante attenzione alla componente studentesca, al rapporto con le città e i territori e alla dimensione comunitaria della vita universitaria. Al termine dell’intervento, il rettore ha consegnato simbolicamente a Cucchiara la toga rettorale con il sigillo di Ateneo, passaggio che, come da tradizione, segna l’avvio del nuovo mandato. Dopo la cerimonia di vestizione, Cucchiara ha preso posto al podio, assumendo ufficialmente l’incarico che la vedrà alla guida dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia per il sessennio 2025/2031.
Le parole di Cucchiara
«Assumere la guida di un’istituzione storica come l’Università di Modena e Reggio Emilia – sottolinea la neo rettrice Rita Cucchiara - è per me un grande onore e motivo di profondo orgoglio. Servire un Ateneo che da oltre otto secoli trasmette conoscenza e valori civili come democrazia, etica, pace e inclusione significa contribuire a costruire il futuro. Proprio in questo senso, il mio impegno sarà quello di innovare per tramandare, con una ricerca di impatto, cooperazioni internazionali e una didattica capace di attrarre nuove generazioni, accompagnandole attraverso modelli efficaci di orientamento, di tutoraggio e di ascolto, per ridurre gli abbandoni e favorire il conseguimento dei titoli. Credo nella collaborazione con le città, con il tessuto economico e sociale, nella forza della sinergia tra discipline e persone e in una organizzazione moderna, proattiva e nativamente digitale. Voglio un Ateneo aperto, armonioso e solidale, in cui ognuno e ognuna si senta parte di un progetto comune: creare valore pubblico attraverso conoscenza, innovazione e responsabilità condivisa»
Le parole di Porro
«Concludere un mandato – commenta Carlo Adolfo Porro - significa consegnare un’eredità che appartiene a tutta la comunità universitaria. Sei anni intensi, attraversati da sfide inedite e inattese e da una profonda trasformazione del nostro Ateneo, mi hanno permesso di toccare con mano la forza, la competenza e l’umanità che abitano Unimore. Ho visto crescere una comunità multidisciplinare capace di reagire alle difficoltà e cogliere le opportunità, di innovare e di mettere la conoscenza al servizio del bene comune. Porto con me la gratitudine per le persone che ogni giorno rendono viva l’Università: docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti, ricercatrici e ricercatori, insieme a chi collabora con noi nelle istituzioni e nel territorio. A tutti loro va il mio ringraziamento più sincero per l’impegno, l’abnegazione e la fiducia che hanno reso possibile questo cammino. L’Università vive di continuità e di rinnovamento, di memoria e di slancio. Oggi affido il testimone alla Rettrice Rita Cucchiara, certo che guiderà Unimore con energia e sensibilità. La nostra comunità saprà accompagnarla, come ha fatto con me, in questo nuovo tratto di strada, con lo stesso spirito di responsabilità e di appartenenza che è la vera ricchezza del nostro Ateneo».