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La lettera

Zona stazione, la rabbia dei residenti: «Basta tavoli di confronto. Vogliamo azioni reali e visibili, siamo esasperati»

Serena Arbizzi
Zona stazione, la rabbia dei residenti: «Basta tavoli di confronto. Vogliamo azioni reali e visibili, siamo esasperati»

Reggio Emilia: i cittadini che abitano nel quartiere motivano il presidio in piazzale Marconi di sabato 29 novembre

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Reggio Emilia «Per il quartiere della stazione serve ascolto vero, non soltanto tavoli di confronto da cui rimangono soltanto parole». Fanno nuovamente sentire la propria voce i residenti della zona della stazione, in vista del presidio organizzato per sabato 29 novembre, alle 11, in piazzale Marconi. Il presidio nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e l’amministrazione comunale sulla situazione di degrado e di insicurezza che interessa l’area della stazione e le zone vicine, come spiegano in una lettera Riccardo Cozzolino, Emilia Di Tella, Giovanna Di Tommasi, Francesco Falcone, Luigi Falcone. Corrado Grasselli, Isabella Margini, Giuseppe Rosati, Laura Rosati e Desmond Tawiah, residenti nel quartiere.

La protesta

Nell’area si verificano quotidianamente episodi di degrado e tensione, tra cui risse, danneggiamenti e fenomeni di spaccio diffuso. I cittadini sottolineano di voler difendere la propria città e di non avere alcuna intenzione di «abbandonare il quartiere al degrado». «Vogliamo che sia riaffermato il valore della legalità e che ci sia rispetto per chi vive la città ogni giorno», spiegano. Tra le principali richieste avanzate c’è la riqualificazione di piazzale Marconi, attraversato ogni giorno da circa 45mila persone, oggi descritto dai residenti come un luogo «in preda a gruppi di sbandati e a situazioni di marginalità». Viene richiesta, inoltre, un’azione sinergica tra l’amministrazione comunale, le forze dell’ordine e la magistratura, affinché ciascuno possa contribuire al ripristino della sicurezza e della legalità.

Il presidio

Con questa iniziativa, i partecipanti intendono chiedere interventi concreti per contrastare gli episodi di violenza e restituire decoro e vivibilità alla zona. «Serve ascolto vero e concretezza, basta con i tavoli di confronto che restano solo parole: i cittadini hanno bisogno di risposte e soluzioni immediate», aggiungono i residenti. «Dal recente inappropriato intervento dell’assessore Prandi si evidenzia in tutta la sua gravità la mancanza di consapevolezza del problema di degrado nella zona della stazione storica da parte della giunta e dell’amministrazione - incalzano i cittadini -. Ormai la soluzione di aprire tavoli di confronto e promuovere iniziative culturali è assolutamente insufficiente a invertire la rotta sul degrado nella zona della stazione». «L’analisi astratta del problema ha sostituito interventi concreti e subito tangibili - rimarcano i cittadini - la manifestazione del 29 novembre nasce proprio da questa esigenza. Siamo esasperati, vogliamo azioni reali e visibili». l© RIPRODUZIONE RISERVATA