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Tre anni e oltre 2,5 milioni per rifare il park Zucchi

Massimo Sesena
Tre anni e oltre 2,5 milioni per rifare il park Zucchi

È il progetto di rigenerazione che comprende l’ex caserma Zucchi, l’area del parcheggio e il cortile di Palazzo Dossetti

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Reggio Emilia Due milioni e mezzo di euro per trasformare un pezzo di città più spettrale di altri, com’è oggi il parcheggio della Zucchi e farlo diventare, invece, un pezzo accogliente e vivibile del centro storico di Reggio, fino a trasformarlo, un giorno, nella porta d’accesso alla città per chi viene da nord. È il progetto di rigenerazione del sistema urbano che comprende l’ex caserma Zucchi, l’area del parcheggio e il cortile di Palazzo Dossetti, sede reggiana dell’Università, ma anche quella parte del Parco del Popolo che circonda di verde lo chalet dell’asilo Diana. Giovedì, proprio all’asilo Diana, in commissione consiliare, l’assessora Stefania Bondavalli ha illustrato i termini di questa operazione in cui rientra anche il bando Mase del Ministero dell’ambiente a cui il Comune, con l’assessorato all’ambiente (delega tra quelle di cui è titolare Carlotta Bonvicini).

L’idea e i soldi

Risale esattamente a un anno fa la candidatura di Reggio al bando regionale per la rigenerazione urbana. «Per questo bando – spiega l’assessora Bondavalli – abbiamo scelto di candidare questo pezzo del centro storico proprio perché crediamo nella possibilità di rigenerarlo, fino a farlo diventare uno spazio qualificante nell’ambito del nostro progetto generale di rilancio del centro storico». Il via libera all’iter che da partecipativo si avvierà ora a diventare progettuale è arrivato nel giugno scorso, quando dalla regione è arrivato il sì al finanziamento. «Un finanziamento per un milione 250mila euro – spiega Bondavalli – a cui il Comune aggiunge una cifra sovrapponibile, arrivando così a un finanziamento di 2,5 milioni».

Il progetto

Due milioni e mezzo di euro. Per fare cosa? Riqualificare un’area, oggi in parte degradata, con nuove alberature e nuove illuminazioni, rendendolo un parco vivibile di 15mila metri quadrati, su cui sono previsti 220 alberature (160 in aggiunta ai 60 alberi già esistenti. A questo si conta di poter concorrere anche con i soldi che dovrebbero arrivare dal bando del ministero dell’ambiente, 2 milioni di euro per la desigillazione del terreno della Zucchi, con l’obiettivo di ridurre la quantità di asfalto del parcheggio.

La mucca in corridoio

Ecco il punto su cui andrà prima o poi a impattare il progetto di riqualificazione su cui ha deciso di investire il Comune. Il progetto prevede di ridisegnare e ricollocare all’interno dell’area i 535 posti auto del parcheggio Zucchi, attualmente in gestione – in virtù di un project financing ideato e confezionato dalla giunta Delrio, “sùbito” dalla giunta Vecchi e che oggi la giunta Massari vuol ridiscutere da cima a fondo – alla Reggio Parcheggi dell’imprenditore siciliano Filippo Lodetti Alliata . Con l’imprenditore del mondo dei parcheggi a Reggio è in piedi da tempo una “trattativa” che, negli obiettivi del Comune, punta a riportare in ambito pubblico la gestione del parcheggio Zucchi. Ecco il problema impossibile da ignorare o – per dirla con Pierluigi Bersani – la mucca è in corridoio e sta bussando alla nostra porta. Ed è impossibile ignorarla. «Su questo progetto della riqualificazione della Zucchi ho investito molto e il Comune ha avviato un processo partecipativo che coinvolgerà i cittadini, gli operatori commerciali, le istituzioni come l’Università e i nidi e le scuole dell’infanzia. Inutile sottolineare – chiosa Bondavalli – che per noi la riqualificazione del parcheggio e la sua integrazione in un parco urbano in centro storico sono obiettivi che vanno raggiunti perché strategici per la vita del centro storico». Della trattativa tra il Comune e Reggio Parcheggi si sa poco, se non che è in piedi (da mesi) e che il nodo è costituito dall’entità della buonuscita che Reggio Parcheggi chiederebbe per lasciare campo libero al Comune. Del resto, sul fatto che il Comune abbia tutta l’intenzione di tornare in possesso di que l parcheggio, non ci sono dubbi, dal momento che – anche se in maniera un po’ naif – il comune aveva persino, nei mesi scorsi, interpellato la Corte dei conti sul modo in cui avrebbe dovuto procedere in questa operazione. L’altro indizio sulla volontà del Comune è scritto nero su bianco nel progetto di rigenerazione urbana, laddove al progettista si chiede di rispettare « i bisogni identificati in fase preliminare per una maggiore sicurezza, funzionalità e qualità ambientale del parcheggio Zucchi e maggiore vitalità e socialità del Parco del Popolo». In pratica – per usare una metafora del mondo immobiliare – il Comune ha deciso di ristrutturare casa con l’”affittuario” dentro. Chissà se alla fine arriverà lo sfratto... Invero, a voler essere ottimisti, un po’ di tempo c’è ancora per chiudere la trattativa, e lo si deduce dalla road map del progetto di riqualificazione. Dopo il passaggio di questi giorni in commissione consiliare, infatti, sono previsti altri incontri in questo mese, oltre al coinvolgimento della Sovrintendenza dei beni architettonici, dell’Università , con la Consulta dei cittadini e con i rappresentanti dell’Istituzione Nidi , fino all’appuntamento dell’11 dicembre: per quella data l’assessora ha convocato gli oltre 100 soggetti che sono andati in questi mesi a comporre l’assemblea dell’Hub urbano. Dentro c’è veramente tutto il mondo che ruota attorno al centro storico cittadino. «Sarà un momento di confronto – spiega l’assessora Bondavalli – in cui faremo il punto su ciò che è stato fatto e su ciò che resta da fare. Ma sarà anche l’occasione in cui tutti coloro che vorranno potranno dire la loro, presentare istanze e suggerire idee». Poi, con l’anno nuovo il progetto arriverà in consiglio comunale per l’approvazione. A giugno andrà a gara il progetto esecutivo, con l’inizio dei lavori previsto entro fine anno. «Il cantiere – spiega l’assessora alla città storica – procederà per stralci in modo da limitare il più possibile i disagi ai cittadini». La fine dei lavori è prevista entro la primavera del 2029. E chissà che per quella data anche la mucca abbia liberato il corridoio…

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