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Il caso

Cori fascisti a Parma, è reggiano il presidente di Gioventù Nazionale sospeso: ecco di chi si tratta

Ambra Prati
Cori fascisti a Parma, è reggiano il presidente di Gioventù Nazionale sospeso: ecco di chi si tratta

Si tratta di Jacopo Tagliati, consulente finanziario, nato e cresciuto a Castelnovo Monti

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È di Castelnovo Monti, dove vivono e lavorano i genitori, e dove si reca spesso nel fine settimana, Jacopo Tagliati, il presidente - ufficialmente sospeso, la sua testa di fatto è già saltata - di Gioventù Nazionale di Parma, finita nell’occhio del ciclone per i cori fascisti. Nato e cresciuto nel capoluogo montano, dove ha lavorato nell’attività di famiglia, Tagliati è un consulente finanziario che ha lavorato per un anno in una nota banca reggiana, prima di cambiare istituto di credito e di trasferirsi a Parma, dove è noto per il suo impegno politico a iniziato negli anni dell’Università (laurea triennale in Scienze Politiche, magistrale a Bologna in Mass Media e Politica).

Il caso

Per ironia del destino, il caso nazionale non sarebbe mai diventato tale se non fosse stato per un video filmato con il cellulare. Il video sarebbe stato girato la sera del 28 ottobre scorso, anniversario della Marcia su Roma. «Ce ne freghiamo della galera, camicia nera trionferà / se non trionfa sarà un bordello, col manganello e le bombe e le bombe a ma», seguita dall’invocazione «duce duce duce», è il coro della canzone fascista "Me ne frego" intonata dentro e fuori la sede di Fratelli d’Italia in Borgo del Parmigianino. Apriti cielo. Indignato il sindaco della città ducale, Michele Guerra: «Parma non accetterà né ora né mai la squallida propaganda di un tempo passato e orrendo». E mentre il Pd ha chiesto alla leader di FdI, Giorgia Meloni, di condannare il gesto (non pervenuta), Gioventù Nazionale regionale ha preso provvedimenti e ha annunciato il commissariamento della sezione parmigiana: «In accordo con i vertici nazionali del movimento, si è proceduto al commissariamento immediato della federazione provinciale di Gioventù Nazionale Parma per motivi di incompatibilità politica. Si procederà quanto prima alla nomina di un commissario». A breve arriverà il nome del nuovo commissario.

Le reazioni

In mezzo il ministro della Difesa Guido Crosetto, tra i fondatori di FdI, è stato lapidario: «Quelle persone vanno prese a calci e mandate via». Ieri, poi, si è svolta una contromanifestazione: un migliaio le persone presenti, compreso il primo cittadino, al presidio organizzato da Anpi, Cgil, Partito Democratico, Rifondazione Comunista, Anppia, Libera, Legambiente, Avs, Movimento 5 Stelle, Pci, Udu, Ssu e Arci, tra cartelli eloquenti di stampo antifascista. Interpellato sull’accaduto, il segretario provinciale di Fratelli d’Italia di Parma Federico De Belvis - noto a Reggio Emilia, dove si reca ogni giorno in tribunale essendo un avvocato penalista - si è trincerato dietro a un no comment, rinviando al comunicato del commissariamento, che termina così: «Non c’è certamente bisogno che ci si dica come comportarci rispetto a situazioni su cui, da sempre, abbiamo mostrato la massima chiarezza e nettezza. Due caratteristiche che, purtroppo, da sinistra non si riscontrano, e da cui non accettiamo lezioni. Il partito ribadisce la propria ferma distanza da ogni forma di estremismo o comportamento inappropriato, riaffermando, al tempo stesso, i valori di libertà, responsabilità e rispetto delle istituzioni». E a Reggio? Nella nostra città Gioventù Nazionale è un gruppo in via di ricostituzione: esisteva, ma è inattivo dal 2022. Nell’ultima festa FdI del settembre scorso è stato riproposto e rilanciato. l© RIPRODUZIONE RISERVATA