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Iole, 90 anni, dopo lo scippo nel parcheggio del Quinzio: «Vorrei poter ringraziare l’eroe che ha inseguito i ladri»

Mattia Amaduzzi
Iole, 90 anni, dopo lo scippo nel parcheggio del Quinzio: «Vorrei poter ringraziare l’eroe che ha inseguito i ladri»

Reggio Emilia: l’appello dell’anziana per incontrare il passante di 65 anni, che ha assistito al furto della borsa, e ha deciso di inseguire i ladri in macchina e avvertire la polizia

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Reggio Emilia Iole Chiossi aveva appena finito di fare la spesa al centro commerciale Quinzio. Era salita sulla sua auto appoggiando, come sempre, la propria borsa sul sedile di passeggero. Stava indossando gli occhiali quando un malvivente ha aperto di colpo la portiera, prendendole la borsa. Quello che aveva tutti i presupposti per trasformarsi in un incubo, ha avuto in realtà un lieto fine. Un passante 65enne, infatti, ha assistito alla scena, e ha inseguito i ladri che stavano fuggendo in macchina lungo via Einstein. L’uomo ha allertato subito la polizia, fornendo il numero di targa e il modello del veicolo. Il suo contributo è stato fondamentale per l’arresto dei due ladri, un 21enne residente a Reggio e un 32enne di Cadelbosco Sopra, ma soprattutto alla restituzione di quanto trafugato alla 90enne Iole Chiossi.

Noi della Gazzetta abbiamo incontrato l’anziana, nata a Reggio Emilia e quinta di sei fratelli, la quale ha un appello da fare: «Spero che questo articolo possa arrivare all’uomo che ha inseguito i ladri. L’ho ringraziato in questura, ma vorrei sapere il suo nome, conoscerlo di persona e magari offrirgli anche un caffè». Iole ci racconta nei dettagli cos’è accaduto martedì scorso: «Avevo appena finito di fare la spesa, ed ero uscita dalla porta del bar, che frequento ogni giorno, per dirigermi verso la macchina. Appena entrata, ho appoggiato la borsa sul sedile del passeggero. Stavo indossando gli occhiali, dato che non posso guidare senza, e ho visto la portiera alla mia destra aprirsi e un uomo prendere la borsa e dileguarsi».

Dopo lo shock iniziale, Iole ha chiesto aiuto nel bar: «Nella borsa c’erano pochi contanti, circa 45 euro, ma tutti i miei documenti e soprattutto il bancomat. Le chiavi di casa no, perché le tengo sempre in tasca». A prestarle aiuto, ci ha pensato la figlia della titolare del bar del centro commerciale il Quinzio. Tramite lo smartphone, le ha bloccato immediatamente il bancomat e ha chiamato il figlio di Iole, Luca Melegari - il responsabile della biblioteca di Ospizio - che è arrivato subito. «Abbiamo provato a fare un giro in macchina - racconta Melegari - nella speranza che i ladri avessero gettato a terra la borsa. Ma non abbiamo trovato nulla. E così siamo andati in questura per la denuncia».

Ed è qui che arriva la sorpresa. Appena arrivati negli uffici di via Dante Alighieri, gli agenti della polizia di Stato li stavano aspettando: «Ci hanno raccontato che un passante aveva assistito alla scena e ha inseguito i ladri in macchina, chiamando la polizia e fornendo il numero di targa e il modello dell’auto - spiega Melegari -. E così sono riusciti a fermare i due ladri e a recuperare la borsa e il suo contenuto». I malviventi, essendo inseguiti da due volanti, si sono liberati di parte della refurtiva mentre percorrevano il cavalcavia di via del Partigiano in direzione Campovolo, successivamente recuperati dagli operatori della polizia di Stato. A sirene spiegate, dopo aver più volte intimato l’alt al conducente del veicolo che continuava a non volersi fermare - con l’intervento di un’altra pattuglia - l’auto è stata bloccata. Una volta portati in questura, gli agenti hanno accertato che i documenti che erano stati gettati dal finestrino, appartenevano proprio a Iole Chiossi. Sotto il sedile dell’auto dei due fermati, c’era anche il telefono cellulare della 90enne.

«Mia madre si è commossa, ringraziando sia quell’uomo che non si è voltato dall’altra parte, che i poliziotti», afferma Melegari. Gli fa eco sua madre Iole: «Lo spavento è stato tanto, oltre che la preoccupazione di dover rifare i documenti e bloccare il bancomat. Un grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno dato una mano. Sono stata molto fortunata, perché ogni giorno si sentono notizie di questo genere, e purtroppo non finiscono mai bene. Perciò è importante sottolineare quando, invece, ci sono persone che non si voltano dall’altra parte». Per il 32enne e 21enne, il giudice Matteo Gambarati ha convalidato l’arresto. Il primo ha l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e l’obbligo di dimora nel comune di residenza (Cadelbosco). Anche per il 21enne, il giudice ha stabilito l’obbligo della presentazione alla polizia giudiziaria quotidiano. l© RIPRODUZIONE RISERVATA