La proposta di Montanari: «Un’opera d’arte per ricordare Pier Paolo Pasolini e la sua poesia su Scandiano»
L’ex assessora a Reggio Emilia rilancia l’idea che due artisti, Teggi e De Nisco, presentarono nel’93 e 2005
Scandiano Una targa su una casa di via Corti 8 a Scandiano, angolo via Fogliani, ricorda che quella fu la dimora del giovane Pier Paolo Pasolini tra il 1935 e il 1936. A cinquant’anni dalla morte del grande intellettuale, Pinuccia Montanari, ex assessora a Reggio Emilia, Genova e Roma e oggi coordinatrice del comitato scientifico dell’Ecoistituto di ReGe, rilancia un’idea che in passato era già stata avanzata due volte. «Perché non realizzare il progetto di Giorgio Teggi ed Antonella De Nisco della scultura-leggio in cui è incisa la poesia inedita dedicata a Scandiano»?
L’opera
Il riferimento è a una proposta del 1993. Teggi, all’epoca, faceva parte della commissione cultura della biblioteca e insieme a De Nisco e Paolo Grasselli ideò quell’opera. Nella stessa biblioteca era stata assunta nel 1980 Pinuccia Montanari, che ha raccontato quel periodo in un libro ("Una vita in biblioteca"). Nel 2005 Teggi e De Nisco proposero un’altra opera: una panchina che rimanda a un foglio A4 piegato, per ricordare il supporto sul quale lo studente scrisse i suoi versi. Per varie ragioni questi progetti non trovarono realizzazione, ma, a distanza di anni, restano una suggestione affascinante, che Montanari ha voluto rilanciare pubblicamente. L’idea era, ed è, quella di collocare l’opera nell’area verde che si trova davanti alla casa. Antonella De Nisco, che vive a Reggio Emilia, è un’artista e docente di storia dell’arte, che affianca alla pluriennale attività espositiva la realizzazione di progetti, installazioni site-specific, eventi e lezioni. Insieme a Giorgio Teggi ha ideato il Laai, Laboratorio di Arte Ambientale Itinerante, con il quale realizza, insieme a gruppi di cittadini, installazioni territoriali intrecciate, tessute, assemblate. L’artista reggiana, tra l’altro, ha appena inaugurato un’opera nel museo urbano a cielo aperto di arte contemporanea di Librino, a Catania.
La poesia
«Quando scoprii che Pier Paolo Pasolini aveva vissuto a Scandiano tra il 1935 e il 1936, non immaginavo che dietro quella breve permanenza si nascondesse un frammento prezioso della sua vita e della sua poesia - dice Montanari - Fu grazie ai ricordi dello studioso Mario Medici, scandianese e amico d’infanzia di Pasolini, che emerse la memoria di quei pomeriggi trascorsi nella casa di via Corti 8, dove il giovane Pier Paolo, silenzioso e assorto, osservava il cortile della vecchia scuola Boiardo. Anni dopo, proprio a Scandiano, riscoprimmo una poesia inedita del 1935, "Caduta e redenzione", dedicata al nostro paese e alla sua Rocca, dove "i giochi echeggeranno umidi sul prato del castello". Questi versi, custoditi in biblioteca e resi noti grazie al lavoro di studiosi come Walter Siti e alla nipote Graziella Chiarcossi, testimoniano un legame profondo e poetico con la nostra terra. Nel 1993, con un progetto ideato da Giorgio Teggi e Antonella De Nisco, Scandiano voleva ricordare Pasolini non con una semplice targa, ma con una scultura-leggio, che custodisce la poesia incisa su pietra, rivolta verso la casa del poeta. Un gesto di memoria viva, che ancora oggi racconta come la cultura e la poesia sappiano legare i luoghi, le persone e il tempo».
Il progetto
Teggi e De Nisco sono grati dell’interessamento mostrato da Montanari per quelle proposte e, interpellati dalla Gazzetta di Reggio, si dicono disponibili a confrontarsi per renderle concrete.«Il "Podio" e la "Mira" indicano, dal giardino pubblico, le finestre della sua casa - spiega Teggi, riferendosi all’opera del 1993 - Il "Podio" regge una pietra nella quale sono incise, come in un vero monumento, le parole del poeta». Il secondo progetto, invece, prevede una panchina in acciaio che simula un foglio A4. Questa la descrizione allegata al progetto di allora: «Carta da lettura piegata e tagliata, acciaio/carta. Il foglio su cui è stato scritto il testo poetico diventa abitacolo per "stare" (il paesaggio immobile della mia casa)». Pasolini, ogni mattina, frequentava il ginnasio a Reggio, partiva per prendere il treno e recarsi a scuola ( "i campi volano dietro al finestrino", si legge nella poesia). In quel periodo lo scandianese Mario Medici, che poi insegnerà Letteratura alla Sapienza e lavorerà alla Treccani, frequentava Pasolini. «Mario mi raccontava che, in questi lunghi pomeriggi, Pier Paolo se ne stava in disparte, taciturno, fermo per lunghi momenti, con lo sguardo che dal cortiletto della ex-Scuola Media Matteo Maria Boiardo, a fissare il vuoto», scrive Montanari nel suo libro. Il progetto artistico di Teggi e De Nisco potrebbe trasformare questo frammento di vita e cultura in una parte visibile del paesaggio urbano.l© RIPRODUZIONE RISERVATA