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A Reggio Emilia arrivano 49 nuovi carabinieri: ecco dove saranno impiegati

A Reggio Emilia arrivano 49 nuovi carabinieri: ecco dove saranno impiegati

Sono 300 i militari destinati complessivamente all’Emilia Romagna. Nel Reggiano attenzione alle aree più periferiche. Attenzione al contrasto della violenza di genere

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Reggio Emilia Arrivano 300 nuovi Carabinieri in Emilia-Romagna, di cui 49 destinati alla provincia di Reggio Emilia. Il potenziamento rientra nel piano nazionale del Comando Generale dell’Arma per rafforzare la presenza sul territorio e garantire maggiore sicurezza nelle comunità locali. I militari reggiani saranno assegnati alle stazioni e ai reparti della provincia, con particolare attenzione alle aree più periferiche e ai servizi di prevenzione e contrasto ai reati contro le fasce deboli.

Il provvedimento

 Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, nell’ambito della pianificazione volta a garantire un’equilibrata distribuzione delle risorse sul territorio nazionale, ha disposto l’assegnazione di 300 nuovi varabinieri alla Legione Emilia Romagna. Di questi il comandante della Legione Carabinieri, Generale di Brigata Enrico Scandone, nell’ottica del rafforzamento del dispositivo di sicurezza costituito dalle stazioni disseminate su tutto il territorio della regione e quindi anche della provincia reggiana, ha disposto l’assegnazione di un nutrito numero di militari al comando provinciale Carabinieri di Reggio Emilia. Nel dettaglio, sono 49 i carabinieri appena arrivati, con una folta rappresentanza di personale femminile, assegnati alle diverse articolazioni territoriali dei Carabinieri della provincia.

Chi sono
Si tratta di giovani militari che hanno seguito un comune, intenso, percorso formativo di base, e che si sono poi specializzati a seconda della successiva destinazione territoriale. I militari hanno seguito i corsi di formazione nelle scuole dell’Arma dei Carabinieri di Torino, Velletri, Campobasso, Iglesias e Reggio Calabria. I militari contribuiranno ad accrescere i livelli di sicurezza complessiva della Provincia, garantendo anche maggiore rassicurazione sociale alle sue comunità, rafforzando l’efficacia della rete dei servizi di prossimità al cittadino forniti oggi dall’Arma attraverso le 38 Stazioni, una Tenenza e le tre Compagnie dipendenti dal Comando Provinciale di Reggio Emilia. I reparti dove sono stati destinati sono stati individuati privilegiando soprattutto le aree ove l’Arma è l’unico presidio di polizia, anche incrementare la proiezione esterna con servizi di controllo del territorio e poter così fornire risposte tempestive alla comunità dei cittadini.
 



Dove vanno
Le nuove unità sono state assegnate: lungo la dorsale appenninica, per consolidare la presenza dello Stato anche in aree isolate, spesso difficili da raggiungere – soprattutto in caso di avversità atmosferiche – e che non sono estranee ai rischi di possibili infiltrazioni di soggetti inclini a delinquere; nel comprensorio ceramico e nei comuni limitrofi del capoluogo reggiano e dei centri maggiori, per contrastare i fenomeni di criminalità predatoria, quelli legati al traffico di sostanze stupefacenti e di altri reati che destano maggiore allarme sociale, spesso rivolti in danno delle cosiddette “fasce deboli” e, infine, nell’area della bassa reggiana ugualmente interessata da fenomeni quali lo spaccio di stupefacenti e i reati contro il patrimonio oltre che nell’incessante azione di prevenzione e contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata. L’arrivo dei nuovi militari consentirà anche nella provincia reggiana di assegnare risorse preziose ai Nuclei Radiomobili di pronto intervento al fine di migliorare la capacità di immediata risposta alle emergenze a Reggio Emilia, Guastalla e Castelnovo Monti dove hanno sede le unità radiomobili di pronto intervento.

Donne contro la violenza di genere
Molti dei nuovi arrivi sono donne che il comando ha deciso, seppur in maniera non esclusiva, di dedicati all’attività di prevenzione e contrasto ai reati rientranti nella sfera del Codice rosso. «Ciò per garantire che le vittime si sentano accolte e sostenute a partire sin dal delicato momento della denuncia di violenze e abusi fino al percorso successivo, verso la riacquisizione, anche per via giudiziaria, del rispetto e della dignità verso le loro persone» si legge nella nota del comando provinciale dei carabinieri. «E’ un obiettivo che si cerca di perseguire grazie anche agli appositi ambienti creati presso gli uffici delle forze dell’ordine a Reggio Emilia e nella provincia coi contributi del progetto denominato “Una stanza tutta per sé” un’altra delle attenzioni messe in atto al fine di consentire alle vittime di tali odiosi reati di sentirsi il più possibile a proprio agio nel narrare – di volta in volta – gli eventi e le emozioni negative vissute» va avanti la nota.