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Il caso

La truffa stradale degenera in aggressione: prima l’accusano di un investimento, poi la violenza

La truffa stradale degenera in aggressione: prima l’accusano di un investimento, poi la violenza

Rubiera: la donna presa di mira si è chiusa nell’abitacolo e ha iniziato a filmare. Il video decisivo per individuare i due, ora denunciati

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Rubiera  La tentata truffa stradale questa volta è degenerata in un’aggressione violenta ai danni della vittima, colpita alla fronte e minacciata da un uomo e una donna poi fuggiti. L’episodio è avvenuto a Rubiera e l’intera scena è stata ripresa dalla vittima con il cellulare, permettendo ai carabinieri di identificare i due presunti responsabili: un 31enne di Campogalliano e una 43enne di Reggio Emilia, ora denunciati per tentata truffa. L’uomo dovrà rispondere anche di lesioni personali, minaccia e danneggiamento.

Cosa è successo
La vicenda ha avuto origine il pomeriggio del 6 ottobre quando la vittima, a bordo della sua autovettura e prossima a immettersi sulla via Emilia, ha sentito un forte urto. Scesa dall'auto per controllare, è stata avvicinata da un uomo e una donna a piedi che l'hanno accusata di aver investito la donna e le hanno richiesto i dati assicurativi. Insomma, una evoluzione della truffa dello specchietto. Insospettita dall'atteggiamento aggressivo dei due, in particolare dalla donna che si mostrava insofferente mentre l'uomo continuava a inveire, la vittima ha immediatamente chiuso l'auto. A questo punto, l'uomo avrebbe alzato la voce lanciandole minacce di morte: «Ti ammazzo». La situazione è precipitata quando la vittima ha iniziato a videoregistrare l'accaduto con il proprio cellulare. Nel filmato è stata immortalata l'aggressione: l'uomo l'ha colpita alla fronte, le ha rotto lo specchietto laterale destro dell'auto e poi si è allontanato insieme alla complice. La donna ha sporto denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Rubiera, integrando la querela con il referto medico attestante le lesioni subite, giudicate guaribili in quattro giorni. L'analisi del filmato acquisito e le indagini dei reparti dell'Arma reggiana con gli accertamenti nelle banche dati delle Forze di Polizia, ha permesso di risalire all'identità dei due aggressori, ora denunciati.