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Il caso

Lanterne cinesi, perché l’installazione ha fatto arrabbiare i residenti della zona stazione

Serena Arbizzi
Lanterne cinesi, perché l’installazione ha fatto arrabbiare i residenti della zona stazione

Non bastano le parole di sindaco e assessore per i cittadini della zona stazione: «Cancellate le nostre tradizioni in un quartiere martoriato dal degrado sociale»

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Reggio Emilia Si avvicina a grandi passi il Natale, spuntano le prime decorazioni in più punti della città. Volgendo lo sguardo all’insù, i residenti di viale IV Novembre, ieri mattina, hanno notato con stupore che la loro via era addobbata di lanterne rosse. Ed è scoppiata la polemica. Le decorazioni sono state posizionate a spese dell’Associazione cinese di Reggio Emilia che ha donato 45 lanterne. «Il Capodanno cinese si tiene dal 17 febbraio al 3 marzo - dicono i residenti riuniti nel comitato -. In tanti stanno manifestando il proprio disappunto. Le nostre tradizioni vengono cancellate in questa zona martoriata dal degrado sociale e civile, ma ciò non basta ancora. Anche la nostra tradizione del Natale dev’essere cancellata. Perché le lanterne non sono state collocate in altri quartieri della città?».

La replica dell’amministrazione

L’amministrazione, invece, elogia l’iniziativa. «Per la prima volta una comunità migrante decide di investire risorse proprie per valorizzare uno spazio pubblico e renderlo più bello per tutti. Questa è una buona notizia - sottolinea l’assessore alla Cura della città, Davide Prandi -. Si tratta di un elemento del piano strategico sulla stazione storica, che punta alla valorizzazione di viale IV novembre come porta di accesso alla città e più in generale, del quartiere a ridosso della stazione come crocevia di culture e porta sul mondo e la modernità. Questo intervento - che vorremmo diventasse permanente - è in continuità con gli interventi di pulizia, di manutenzione del verde, di intervento socio sanitario già messi in atto, come lo spazio multifunzionale Punto Comune inaugurato la settimana scorsa in via Turri. È anche il risultato di un percorso di condivisione e ascolto ripreso e rilanciato dall’amministrazione che produrrà ulteriori novità e cambiamenti in un quartiere con diverse criticità, ma che ha anche bisogno di liberare le tante energie positive che lo popolano». «Viviamo un tempo in cui le città - aggiunge l’assessore Prandi - non sono musei del passato ma laboratori del presente. Le nostre strade raccontano le storie di chi le abita, e oggi Reggio Emilia è una comunità plurale, viva, in trasformazione. Le luminarie nel quartiere della stazione sponsorizzate dalla comunità cinese non cancellano il Natale: lo confermano nella sua essenza più profonda. Perché il Natale è accoglienza, dialogo, incontro. È una festa che nasce dalla contaminazione e dalla capacità di aprirsi all’altro. Capisco che qualcuno possa essere sorpreso: l’abitudine, a volte, ci rende diffidenti. Ma guardiamo il quadro completo: per la prima volta una comunità migrante decide di investire risorse proprie per valorizzare uno spazio pubblico e renderlo più bello per tutti. Questa è una buona notizia, non una minaccia».


Cosa ha detto il sindaco
A fare infuriare ulteriormente i residenti è il commento del sindaco Marco Massari: «Un grande grazie alla comunità cinese che ha donato le luminarie natalizie per viale IV Novembre». Dopo la presa disposizione del primo cittadino, i residenti fanno sapere di sentirsi «ulteriormente discriminati» e hanno scritto in una mail all’assessore Prandi il proprio malcontento.