Chi è Alessandro Servidio, il reggiano campione della pizza che dal 22 novembre sarà protagonista su Food Network
Maestro pizzaiolo, imprenditore e food influencer si racconta alla Gazzetta. Il locale dove faceva il lavapiatti da ragazzo oggi è la premiata Ale’s Pizza&Food
Reggio Emilia Quella di Alessandro Servidio è una storia fatta di sapori e ingredienti, di farina e pomodori freschi, ma anche di riscatto, di passione e di dedizione. È la storia – o per restare nella metafora culinaria, la ricetta – di un reggiano d’adozione che nella sua città, la nostra, ha dato vita a un piccolo regno del gusto e della tradizione: Ale’s Pizza&Food e Alessandro Servidio Pizza Experience. I titoli per il re della pizza di Reggio Emilia sono diversi: imprenditore e pizzaiolo, certo, ma anche vincitore del Campionato Nazionale Pizza Doc del 2022, maestro di panificazione, food blogger e influencer e personaggio televisivo. Ma non solo. Dopo aver partecipato a programmi televisivi come Bake Off Italia e a diverse trasmissioni radiofoniche, Alessandro Servidio andrà in onda ogni sabato alle 17.55 a partire dal 22 novembre su Food Network (canale 33), per guidare i telespettatori nella preparazione dei piatti più iconici dello street food campano per le strade di Reggio: da piazza Prampolini a piazza San Prospero, ogni luogo della città sarà tappa di questo viaggio culinario. Ma facciamo un passo indietro, torniamo insieme ad Alessandro ai suoi inizi.
Ale oggi sei il re della pizza lo sappiamo, ma prima, invece, chi eri?
Sono nato a Pompei e all’età di sette anni, insieme alla mia famiglia mi sono trasferito qui. È stato complicato, devo ammetterlo, soprattutto agli inizi: venivo da un mondo diverso e trasferirmi al nord è stato un po’ come cambiare pianeta. Quando ho compiuto quindici anni ho iniziato a sentire il desiderio di un riscatto, volevo cambiare la mia condizione. Ho deciso di iniziare a lavorare in pizzeria: alternavo le ore tra i banchi del Nobili alle ore trascorse a lavare i piatti. Ma ero curioso e avevo voglia di imparare: il mio capo, il mio maestro, lo ha notato subito. E così dopo i servizi mi fermavo più degli altri, provavo, facevo esperimenti, a volte sbagliavo tutto, altre volte invece no. Insomma, ho imparato così: al fianco di Gianni, il titolare della pizzeria in cui lavoravo e la prima persona che ha visto in me qualcosa di diverso.
Tutto è cominciato quando eri ragazzino, poi sei cresciuto. Quando hai aperto la tua prima pizzeria?
Ad un certo punto ho avuto un rigetto fisiologico per questo lavoro. Mi sono detto basta, avevo deciso di metterci una croce sopra. Mi sono allontanato per un anno intero. Poi un giorno, me lo ricordo perfettamente, stavo camminando per una via della città e ho ricevuto una chiamata da Gianni: mi chiese così, d’un tratto, se volessi rilevare la pizzeria in cui ero cresciuto insieme a lui. All’epoca, lo dico senza troppi giri di parole, non avevo i soldi per farlo. Nemmeno lontanamente. Non mi sono nascosto. «Se vuoi prenderla, non preoccuparti, per il pagamento non ho fretta» mi disse. È nata così Ale’s Piza&Food. Mi sono buttato in questa avventura senza sapere bene a cosa stessi andando incontro. Con leggerezza, forse con un po’ di imprudenza. Poi, però, è andata alla grande.
Quand’è che hai capito di avercela fatta?
Il vero successo mediatico è arrivato con il lockdown, quando ho pubblicato un video in cui spiegavo come cucinare una buona pizza fatta in casa. Dopo due giorni il video esplode con milioni di visualizzazioni, ricondivisioni nazionali in televisione, su canali importanti. Quando ho riaperto, nel 2022, arrivavano a Reggio persone da tutta Italia. Intanto ho studiato tanto, mi sono formato per poi insegnare in diverse Accademie. Quindi alla fine, si, è andata alla grande. Guardarmi alle spalle, oggi, mi fa sorridere.
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