«La cultura per rilanciare Gualtieri». Ligabue, Tirelli, il palazzo e il teatro: ecco tutte le novità
Presentati due percorsi permanenti a Palazzo Bentivoglio: l’apertura segna l’avvio del progetto culturale Il Genio e il Borgo della Fondazione Museo Antonio Ligabue
Gualtieri Gualtieri punta sulla cultura come motore di sviluppo e identità. Lo ha spiegato il sindaco Federico Carnevali aprendo l’inaugurazione dei nuovi percorsi espositivi allestiti a Palazzo Bentivoglio. «La giornata di oggi rappresenta un’altra tappa nel percorso che stiamo costruendo per valorizzare il nostro borgo, tassello dopo tassello». Il sindaco ha ricordato il lavoro ereditato dalle amministrazioni precedenti e la scelta di investire sull’arte: «Vogliamo smentire chi diceva che con la cultura non si mangia. Da qui deve partire lo slancio turistico e sociale di Gualtieri». Ieri nella meravigliosa Sala dei Giganti sono stati presentati due percorsi permanenti: A sun ’n artesta me! Il caso Antonio Ligabue e Collezione Tirelli-Trappetti: affinità elettive tra arte e costume. L’apertura segna l’avvio del progetto culturale Il Genio e il Borgo della Fondazione Museo Antonio Ligabue, che considera questo passaggio la realizzazione del suo obiettivo principale: la nascita del museo permanente dedicato all’artista. «La prima pietra del progetto sono le persone», ha detto il presidente Marcello Stecco, ricordando la squadra che ha lavorato alla realizzazione delle due esposizioni: il Consiglio della Fondazione, Emilbanca, Mbs (società di fundraising), i curatori, l’ufficio Cultura del Comune, l’ufficio tecnico, i fotografi, i volontari e i partner del progetto. Stecco ha rivolto un pensiero particolare a Sergio Negri, ricordato come figura centrale nella storia degli studi su Ligabue e punto di riferimento per la comunità. Ricco calendario di eventi Nel suo intervento Stecco ha definito la cornice culturale in cui si muoverà il progetto triennale del museo e ha annunciato il calendario degli eventi che scandirà il 2026 con un appuntamento ogni due mesi nel Salone dei Giganti.
Gli appuntamenti
Il primo, il 25 gennaio, sarà dedicato alla Gerusalemme Liberata con la messa in scena del Combattimento di Tancredi e Clorinda a cura del Centro Coreografico Nazionale Aterballetto. Due eventi saranno dedicati ad Antonio Ligabue e Umberto Tirelli: uno con Massimo Zamboni e il suo Bestiario Selvatico sul rapporto fra il pittore e gli animali; l’altro costruito attorno al nuovo libro di Sofia Gnoli Archeologia della Moda. Un ulteriore appuntamento sarà dedicato ai poemi cavallereschi, in collaborazione con Scandiano, mettendo in dialogo Palazzo Bentivoglio e la Rocca dei Boiardo. Un altro evento ricostruirà l’esperienza dei “Violini di Santa Vittoria” e della musica popolare nata nel Novecento nella Bassa reggiana, riportando sul palco una tradizione che per decenni ha intrecciato arte e riscatto sociale. Il presidente ha ripercorso poi alcune figure storiche che, secondo la Fondazione, rappresentano la “genialità” del territorio: Sant’Alberto di Gerusalemme, i Marchesi Bentivoglio, l’imprenditore Antonio Greppi e i pionieri della cooperazione.
Le figure
«Il Genio di questa terra non è solo Ligabue e non è solo Tirelli. È una storia lunga, fatta di arte, lavoro, invenzioni e comunità», ha spiegato. Sono intervenuti all’inaugurazione la presidente della Commissione Cultura della Regione Emilia-Romagna Elena Carletti, il direttore generale di Emilbanca Matteo Passini e il monaco del Monastero di Bose Luciano Manicardi. Evoluzione di un artista La mostra dedicata a Ligabue, curata da Gloria e Francesco Negri, inaugura un percorso triennale. «L’obiettivo principale è riportare l’attenzione sull’artista, non solo sul personaggio», spiega Gloria Negri. All’ingresso sono esposte fotografie e materiali biografici, seguiti dal confronto con opere di Rovesti, Mazzacurati e Mozzali. «Mettiamo accanto opere con soggetti analoghi per mostrare perché Ligabue non possa essere definito un Naif. Il suo linguaggio cambia e si evolve. La sua è una ricerca continua, e questo lo distingue». Francesco Negri ricorda che questa lettura critica non nasce oggi: «Critici dagli anni Quaranta agli anni Novanta hanno già lavorato su questi aspetti. Per noi era importante che Gualtieri avesse una testimonianza stabile di questa interpretazione». Il secondo anno sarà dedicato al rapporto fra Ligabue e il territorio, probabilmente con un approfondimento su Zavattini; il terzo al racconto dell’artista nel cinema, nel teatro e nella televisione. Carnevali nel suo intervento ha ricordato i lavori in corso per il recupero del Teatro Sociale, finanziati da un bando regionale, e il progetto di rendere Palazzo Bentivoglio uno spazio fruibile tutto l’anno. «Oggi - ha detto il primo cittadino in conclusione - saldiamo un altro pezzo del debito che Gualtieri ha verso Ligabue e verso Tirelli. Continueremo a lavorare per colmarlo». l © RIPRODUZIONE RISERVATA
