La Croce Rossa piange Fortunato Maseroli
Volontario per 45 anni nel comitato di Rubiera. Aveva 87 anni. Domani alle 14.30 il funerale
Rubiera È morto all’età di 87 anni Fortunato Maseroli, da tutti chiamato “Masero”, o “Giulio”, conosciutissimo rubierese, colonna del volontariato, con alle spalle 45 anni trascorsi nella locale Croce Rossa.
Da un paio di anni Maseroli, rimasto vedovo sette anni fa della moglie Antonietta Ferretti, viveva con la figlia Mara a Rovereto sul Secchia, in provincia di Modena. È qui che è avvenuto il decesso, sabato 15 novembre 2025. Ma il legame con Rubiera non si era mai spezzato: in giugno aveva partecipato alla festa dei 50 anni della Croce Rossa locale. In paese la notizia della sua morte si è diffusa rapidamente, provocando tante reazioni di cordoglio e vicinanza alla famiglia.
«Lo ricordano tutti con tanto affetto – racconta Mara che ricorda così il padre –. Ha lasciato gradualmente l’incarico in Croce Rossa due anni fa. Era responsabile dei trasporti, ma faceva un po’ di tutto, autista, barelliere, quello che serviva. Non si risparmiava mai. Se era a tavola e squillava il telefono, lasciava tutto e partiva. Amava anche le bocce, ma di tempo libero, anche dopo la pensione, ne ha sempre avuto poco. A Rubiera lo conoscevano anche le formiche».
Prima della pensione Maseroli aveva lavorato per tanti anni alla Tetra Pak come carrellista. Nonostante il lavoro e la famiglia aveva deciso di entrare nel volontariato, a poco più di 40 anni, e da allora non aveva più smesso, dedicando alla Croce Rossa ogni momento libero. «Ha iniziato un anno dopo di me – lo ricorda il medico missionario Enrico Spallanzani, responsabile sanitario nel comitato Cri di Rubiera –. Io nel 1977 e lui nel ’78. Alla Tetra Pack faceva i turni, ma era ugualmente sempre in Croce Rossa. Dopo la pensione ancora di più. Anche dopo gli 80 anni non lo si poteva tenere fermo. Era un operativo con grandi capacità organizzative. Si preoccupava lui dei turni e faceva in modo di coprire tutti i servizi, persino per altri comitati locali, mettendocisi pure in prima persona. La sua era una presenza costante. Il suo cuore era in Cri. Ricordo che, anche in anni di crisi dell’associazione locale, lui non ha mai mollato».
Un impegno che gli è valso la stime e la riconoscenza di tutta la comunità. «Il bene che Maseroli ha saputo fare alla comunità di Rubiera è incalcolabile – è il ricordo anche del sindaco Emanuele Cavallaro –. È impossibile immaginare quante persone e quante famiglie abbiano beneficiato del suo aiuto, dei frutti del suo impegno nel dare vita e forza alla Croce Rossa di Rubiera. Scherzando, più volte gli dicevo che lui, con un block-notes e una biro, era in grado di gestire più ambulanze del 118».
«Maseroli era una straordinaria forma di cambiamento, di miglioramento – prosegue il primo cittadino –. Aveva l’eleganza dell’ammiraglio che guida la nave in tempesta, unita a quella leggerezza che lo rendeva irresistibile anche ai volontari più giovani, per i quali era un esempio e una guida. Perdiamo un amico di tutti, un punto di riferimento insostituibile. Ma quella straordinaria realtà che è la Croce Rossa di Rubiera rappresenta, in fondo, il suo monumento più duraturo del bronzo».
Il funerale è stato organizzato per domani. Il corteo funebre farà sosta davanti alla bocciofila e alla sede della Cri di Rubiera e, alle 14.30, nella Casa del Commiato del cimitero di Rubiera, si svolgerà la benedizione. La salma sarà poi cremata. l
