Qualità della vita: Reggio Emilia è al decimo posto in Italia. Ecco cosa funziona e cosa no
Nell’indagine di Italia Oggi con l’Università La Sapienza, il Reggiano spicca per ambiente, istruzione, scalata sulla sicurezza sociale. Male salute e turismo
Reggio Emilia Reggio Emilia entra nella top ten della classifica generale stilata dal quotidiano Italia Oggi, in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma, per valutare la qualità della vita nelle 107 province italiane. Nell’edizione 2025 di tale indagine, la 27esima della serie, la provincia reggiana sale al decimo posto, guadagnandone nove rispetto al 19esimo dell’anno scorso e totalizzando 814 punti su mille. Gli otto indicatori presi in considerazione dai ricercatori si riferiscono alle condizioni economiche, sanitarie e socio-culturali che contribuiscono a gratificare l’esistenza dei cittadini.
Cosa funziona
Il nostro territorio conferma, migliorandola, la sua appartenenza alla porzione settentrionale dell’Italia che ha sempre occupato le prime posizioni di queste graduatorie. Il migliore piazzamento lo registra in merito all’ambiente, benché scenda dalla terza alla quarta posizione con 915 punti. Ne recupera ben venticinque, invece, nell’istruzione, dove sale dalla 37esima alla dodicesima, arrivando a 741 punti. È notevole anche l’avanzamento, dal sedicesimo al decimo posto, nell’indice relativo alla popolazione, che ha sostituito il numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna e con altri cinque misuratori demografici. I reggiani continuano a percepire un reddito decisamente superiore alla media italiana, ma in tale ambito calano di ben dodici gradini, dal sesto al diciottesimo, con 714 punti. Il più rilevante progresso, però, si riscontra in una materia, la sicurezza sociale. L'anno scorso eravamo nella parte bassa della classifica, al 74esimo posto. Ora siamo nella parte alta, al 31esimo, dopo averne scalati addirittura 43.
Cosa non va
È sconfortante, al contrario, l’ulteriore peggioramento dell'indice della salute, dove Reggio Emilia scende di undici posizioni, dalla 78esima all'89esima, ottenendo solamente 414 punti. Non suscita meraviglia il 70esimo posto a cui siamo relegati nel turismo, perdendone altri quattro. Né consola la discesa di 14 scalini, dal 22esimo al 36esimo con un totale di 813 punti, in una dimensione, quella del lavoro, in cui la nostra provincia una volta brillava.
In Italia
Lo studio ha raggruppato l’insieme delle province italiane in cinque sottoinsiemi, Mediterraneo, Francigena, Adriatico, Padania e Metropoli, allo scopo di dettagliare meglio le specificità territoriali. La qualità della vita nel 2025 è risultata buona o accettabile in 60 province su 107. Si tratta di un valore inferiore a quello registrato negli ultimi anni e quindi indicativo di un peggioramento. Non desta sorprese la nuova conquista del primo posto assoluto da parte di Milano, che fa l’en plein con 1000 punti. La segue, come l'anno scorso, Bolzano con 984. Bologna è terza con 915, avanzando di una posizione. Firenze la tallona guadagnandone quattro. La regione Emilia-Romagna è quasi tutta schierata in successione continua nella parte più alta della graduatoria. Parma scala un gradino e si assesta sul nono, con 815 punti, subito al di sopra della nostra provincia. Modena, invece, pur salendone sei resta immediatamente al di sotto, all’undicesimo posto con 810 punti. Al dodicesimo si trova Rimini, che avanza di ben 21 posizioni arrivando a 807 punti. Quindi scavalca la confinante Forlì-Cesena, che è tredicesima, mentre Ravenna è 14esima. Sono distaccate solamente Piacenza, che pur conquistando 14 posizioni si ferma alla 32esima, e Ferrara, che ne perde nove e scende alla 36esima. Risulta confermata la tradizionale frattura fra il Centro-Nord e l’Italia meridionale e insulare, dove rimangono estese le aree di disagio sociale e personale. Anche nel Nord-Ovest, tuttavia, si registra un leggero arretramento, con due province in meno nei gruppi di testa.
