Campegine, il farmacista vince il ricorso al Tar e blocca la farmacia comunale
La decisione dei giudici a pochi giorni dall’inaugurazione. Il sindaco Spanò, però, promette battaglia: «Faremo ricorso anche noi»
Campegine Mancava poco al taglio del nastro della nuova farmacia comunale di via Amendola. Lunedì 24 novembre era prevista l’apertura al pubblico, mentre l’inaugurazione ufficiale era fissata per sabato 29. Ma in questa tormentata vicenda è arrivato un nuovo colpo di scena: il Tar di Parma ha annullato la delibera con cui la giunta comunale ha autorizzato la seconda farmacia. A presentare ricorso è stata Alberta Alberti, titolare dell’omonima farmacia privata.
La vicenda
Lo scorso dicembre il Comune aveva tentato di acquistare all’asta l’ex sede della Coop per aprire lì la farmacia comunale e collocarvi anche i nuovi ambulatori dei medici di base. L’idea era riunire in un unico punto un servizio pubblico stabile e un gruppo di studi medici facilmente accessibili. La gara, però, era stata vinta a sorpresa dalla farmacista, che si era presentata all’asta aggiudicandosi l’immobile. La giunta non si era data per vinta e si era subito messa al lavoro per cercare una soluzione alternativa. In seguito ha individuato la sede in un immobile di via Amendola, a 200 metri dall’altra farmacia.
Il colpo di scena
I giudici del Tar hanno annullato la delibera che istituiva la nuova farmacia, ritenendo che la decisione del Comune non sia sostenuta da un’istruttoria adeguata. Il tribunale ha sottolineato che la normativa prevede, oltre al requisito demografico (una farmacia ogni 3.300 abitanti, con possibilità di apertura di una nuova sede al superamento della soglia), un esame dettagliato dei bisogni delle diverse aree del territorio, della distribuzione dei servizi esistenti e delle condizioni di accessibilità. Su questo punto, per i giudici, l’amministrazione non avrebbe svolto una valutazione sufficiente. Secondo la sentenza, il Comune non ha spiegato perché collocare la nuova sede nel capoluogo, a poche centinaia di metri dall’unica farmacia già attiva, invece che a Caprara. Ausl e Ordine dei Farmacisti avevano espresso pareri favorevoli alla revisione della pianta organica, ma entrambi avevano indicato Caprara come la zona dove sarebbe stato più opportuno aprire una farmacia vera e propria, in sostituzione del dispensario attualmente attivo. Il Tar ha rilevato che questi elementi non sono stati affrontati in modo approfondito negli atti comunali. Il tribunale ha inoltre osservato che il Comune ha richiamato anche finalità ulteriori, come l’idea di inserire la farmacia in un futuro centro medico, giudicate estranee agli obiettivi fissati dalla legge per la localizzazione delle sedi farmaceutiche. Di qui la decisione di annullare la delibera.
Le parole del sindaco
Per il Comune è un brutto colpo, ma il sindaco Alessandro Spanò conferma la volontà di andare al Consiglio di Stato: «Abbiamo saputo, a pochi giorni dall’inaugurazione, dell’accoglimento del ricorso. Faremo ricorso anche noi e metteremo in discussione questa pronuncia, perché sappiamo di aver agito nel pieno interesse della nostra collettività e ci meravigliamo che il privato si sia ostinato ad arrivare a questo punto. I pareri ritenuti vincolanti per l’apertura della farmacia sono stati rispettati, l’iter amministrativo rispettato in ogni sua scadenza. Consapevoli di quanto questo nuovo servizio sarà di beneficio per Campegine non ci fermeremo qui e andremo fino in fondo». l© RIPRODUZIONE RISERVATA
