Vittorio Sgarbi e l’opera d’arte alterata: il quadro rimarrà sotto sequestro
Reggio Emilia, la decisione del giudice per le indagini preliminari Ramponi riguardo all’opera di Rutilio Manetti “La cattura di Cristo”
Reggio Emilia Il giudice Luca Ramponi ha respinto la richiesta di revoca del sequestro del quadro di Rutilio Manetti “La cattura di Cristo”, al centro di un caso di grande clamore e che vede coinvolto il critico d’arte ed ex sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi. La richiesta era stata presentata da Margherita Buzio, proprietaria del castello di Buriasco, da cui nel 2013 fu rubata l’opera. Ieri mattina si è svolta l’udienza preliminare del caso che vede imputato per riciclaggio Vittorio Sgarbi dopo la richiesta di rinvio a giudizio per il reato di riciclaggio, presentata dal capo della Procura reggiana, Calogero Gaetano Paci.
L’indagine è stata trasferita da Macerata, dove Sgarbi risulta residente, a Reggio Emilia, dove sarebbe avvenuta l’alterazione del quadro, con l’aggiunta della fiaccola, come raccontato dal pittore Lino Frongia agli inquirenti e alle telecamere di Report e al Fatto Quotidiano. Sgarbi è assistito dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Giampaolo Cicconi. Due dei reati contestati in precedenza sono stati invece archiviati dal giudice per le indagini preliminari, su richiesta del procuratore che ha accolto le richieste dei difensori. Si tratta dei reati di contraffazione di beni culturali e autoriciclaggio di beni culturali.
Venerdì, come anticipato dalla Gazzetta, si era svolta un’udienza in cui davanti al giudice Ramponi e alla pm Maria Rita Pantani, era stata effettuata l’istanza di dissequestro del quadro dalla parte offesa, rappresentata dall’avvocato Giovanni Fontana. Istanza cui la Procura si era opposta. Il ritocco sarebbe avvenuto nel 2019. L’opera fu esposta nel 2021 a Lucca. Quando il dipinto fu sequestrato, l’ex sottosegretario si difese dicendo di averlo trovato durante il restauro della villa della madre, a Viterbo. Secondo la difesa la modifica sarebbe innocua: a Lucca sarebbe stata esposta una riproduzione commissionata da Sgarbi alla G-Lab di Correggio.