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Rapine, botte, pregiudicati: il questore chiude il bar per sette giorni

Rapine, botte, pregiudicati: il questore chiude il bar per sette giorni

Per chi indaga il luogo è abituale ritrovo di persone con precedenti penali, la titolare respinge le accuse: «Episodi accaduti fuori dal locale»

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Scandiano Il questore di Reggio Emilia ha disposto la sospensione per sette giorni della licenza di un bar di Scandiano. Il provvedimento amministrativo, eseguito ieri dai carabinieri della Tenenza di Scandiano, è stato adottato per «gravi esigenze di sicurezza pubblica» dopo una serie di controlli e interventi effettuati nel corso dell’anno. Nella nota diffusa dall’Arma si spiega che il locale sarebbe diventato «abituale ritrovo» di persone con numerosi precedenti penali, circostanza segnalata più volte anche dai cittadini. I carabinieri elencano inoltre diversi episodi di violenza avvenuti nella zona e riferiti alla clientela del bar: la rapina con accoltellamento del 30 agosto, per la quale sono stati identificati e denunciati i presunti responsabili; un’aggressione con una testata ai danni di un cliente; e il pestaggio di un uomo da parte di un gruppo poi dileguatosi, episodio finito anche sulla stampa nazionale.

A questi fatti si aggiunge il sequestro amministrativo di alcune dosi di hashish nelle immediate vicinanze, elemento che – secondo gli investigatori – confermerebbe la presenza di soggetti dediti al consumo o allo spaccio di stupefacenti nell’area. Sulla base di questo quadro i carabinieri hanno avanzato la proposta di sospendere la licenza ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. La proposta è stata accolta dal nuovo questore di Reggio Emilia Carmine Soriente e ieri i militari hanno eseguito il provvedimento. La replica del gestore Il titolare del bar, contattato dalla Gazzetta, respinge però l’idea che questi episodi siano legati al suo esercizio. «Gli episodi non sono successi da noi – afferma –. L’accoltellamento del 30 agosto non è avvenuto davanti al mio locale, ma davanti a un altro bar. Anche l’aggressione al ragazzo è avvenuta nel parcheggio delle scuole, non davanti al mio ingresso». Sulla testata menzionata nella nota dei carabinieri ribadisce: «Non è accaduta all’interno. Noi non abbiamo visto nulla, l’abbiamo saputo soltanto leggendo le notizie». Il gestore spiega inoltre di aver presentato agli investigatori le proprie osservazioni prima dell’emissione del provvedimento: «Avevamo depositato degli atti per chiarire la nostra posizione, ma evidentemente non sono stati considerati». Ora dovrà tenere l’attività chiusa fino a venerdì. «Mi attengo alla decisione – conclude – ma è importante dire che gli avvenimenti non sono avvenuti né all’interno né davanti al mio bar. Non posso controllare tutta la zona e mi dispiace che il mio locale venga associato a fatti che non ci riguardano». l © RIPRODUZIONE RISERVATA