Gazzetta di Reggio

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Il lutto

Addio a Loris Rispoli, lottò per la verità sulla strage del Moby Prince

Serena Arbizzi
LIVORNO - COMMEMORAZIONE STRAGE MOBY PRINCE  29° ANNIVERSARIO -  IL RICORDO SENZA CORTEO. Nella foto da dx  il sindaco Luca Salvetti, Loris Rispoli e Francesco Gazzetti si incamminano verso il porto
LIVORNO - COMMEMORAZIONE STRAGE MOBY PRINCE 29° ANNIVERSARIO - IL RICORDO SENZA CORTEO. Nella foto da dx il sindaco Luca Salvetti, Loris Rispoli e Francesco Gazzetti si incamminano verso il porto

Anche Reggio Emilia piange il presidente dell’associazione #iosono141, che ha dedicato la sua vita a cercare a indagare su quanto è accaduto nell’aprile del 1991

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Ha lottato come un leone per la ricerca di verità e giustizia sulla strage del Moby Prince. E ora che se n’è andato anche più Comuni del Reggiano lo piangono, ma al tempo stesso sono determinati a imitarne i valori. Loris Rispoli era lo storico presidente dell’associazione #iosono141 e aveva speso la sua vita a cercare la verità per le vittime della strage del Moby Prince, in cui perse la sorella Liana. Sette vittime della collisione del traghetto con la petroliera Agip Abruzzo al largo del porto di Livorno, nell’aprile 1991, erano reggiane: Alessia Caprari, 19 anni, Aldo Mori, 53 anni, Giovanna Formica, 52 anni, Monica Rizzi e Umberto Rizzi, 45 anni, Giuliano Salsi, 40 anni, Maria Rosa Simoncini, 25 anni.

«Loris Rispoli ci lascia un’eredità che pesa come una promessa: non smettere mai di cercare la verità - spiega la presidente della Conferenza delle donne dem, Roberta Mori -. L’ho incontrato da sindaca di Castelnovo Sotto come presidente dell’Associazione 140, ma nel tempo è diventato un riferimento, un compagno di cammino, capace di trasformare il dolore in tenacia civile e la ferita in dignità collettiva. Nel suo sguardo ritrovavo lo smarrimento e la forza delle famiglie delle vittime reggiane del Moby Prince. Oggi lo salutiamo con gratitudine e con un impegno rinnovato per le 140 vittime, per le loro famiglie, per un’Italia che non archivia le vite perdute e continua a pretendere giustizia».

Rispoli ricevette la cittadinanza onoraria di Bagnolo il 2 giugno 2013, dalla giunta della sindaca Paola Casali. L’allora assessora Katia Pizzetti ricorda con affetto l’amicizia che la legava a Rispoli: «Ci siamo conosciuti a Livorno. Da allora abbiamo sempre mantenuto un contatto, oltre al tuo impegno nella ricerca della verità. Un legame che ti ha portato a ricevere la cittadinanza onoraria del mio paese, dalla comunità segnata dalla tragedia che ci legava. Ciao combattente, uomo unico, esempio di impegno civile, eroe nella ricerca della verità senza risparmio di forza ed energie». Anche il Comune di Bagnolo definisce Rispoli «un amico sincero», ed esprima la certezza «che l’eredità morale di Loris continuerà a guidare chi ogni giorno lavora perché emerga finalmente una verità piena e definitiva».