Il Ddl contro l’antisemitismo di Delrio fa discutere a sinistra
La proposta di legge fortemente criticata da Bonelli (Avs), Picerno difende i firmatari. Boccia però avverte: «Iniziativa personale»
Roma Sta facendo discutere il Ddl presentato dall’ex sindaco di Reggio Emilia, ex ministro e senatore del Pd Graziano Delrio contro l’antisemitismo. Era stato lo stesso Delrio nei giorni scorsi a preannunciare l’iniziativa, di cui è primo firmatario, intervenendo da remoto al congresso nazionale Uaii (Unione Associazioni Italia-Israele). «Dobbiamo aprire gli occhi sull'antisemitismo perché è diventato un fenomeno sempre più forte. Dopo il 7 ottobre ci si sarebbe aspettati un moto di solidarietà e invece no. Soprattutto in corrispondenza di ricorrenze, come il giorno della memoria, i picchi di antisemitismo sono enormi. L'antisemitismo non è un problema di una minoranza, è un problema di qualità della democrazia. Se una persona non può mostrare la sua identità, la democrazia liberale è minata. E' sempre così che sono partite le grandi tragedie» aveva dichiarato, come riporta AdnKronos.
Ma la proposta dell'ex ministro provoca le critiche di Avs, con Angelo Bonelli che definisce «sconcertante» l'iniziativa. Il disegno di legge è firmato anche da Simona Malpezzi, Alessandro Alfieri, Alfredo Bazoli, Pier Ferdinando Casini, Tatjana Rojc, Filipp Sensi, Walter Verini, Sandra Zampa, Andrea Martella e Beatrice Lorenzin e stabilisce "Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo”. Per definire cosa va considerato antisemitismo si fa riferimento al documento approvata dall'Alleanza internazionale per la memoria dell'Olocausto(International holocaust remembrance alliance-Ihra), "in coerenza con la risoluzione 2017/2692 del Parlamento europeo". Vengono poi previste sanzioni contro chi diffonde contenuti antisemiti sulle piattaforme digitali e si obbligano le università ad individuare al proprio interno "un soggetto preposto alla verifica e al monitoraggio delle azioni per contrastare i fenomeni di antisemitismo". Misure che finirebbero per ledere la libertà di espressione e il diritto di critica, secondo Bonelli: «Se questo testo diventasse legge, chi contesta radicalmente i comportamenti dello stato di Israele verrebbe definito antisemita e quindi sanzionato». Secondo il dirigente di Avs, infatti, la definizione di antisemitismo dell'Ihra «qualifica come antisemita ogni critica radicale contro Israele».
Il partito prende le distanze, il capogruppo al Senato Francesco Boccia diffonde una nota per chiarire che «il senatore Delrio ha depositato, a titolo personale, il ddl 'Disposizioni per la prevenzione e il contrasto dell'antisemitismo" che non rappresenta la posizione del gruppo né quella del partito. Il gruppo del Pd al Senato non ha presentato alcun disegno di legge in materia di antisemitismo». Malpezzi, una delle firmatarie del ddl, replica spiegando che il provvedimento «non tocca la libertà di espressione ma l'istigazione all'odio. Oggi ho letto di tutto e invece sarebbe bello si entrasse nel contenuto del disegno di legge che a quanto pare hanno tutti letto». E Pina Picierno aggiunge: «Le critiche strumentali che leggo sanno di giustificazionismo e ipocrisia. Sono grata a Delrio, avanti!». Secondo quanto riferisce qualche parlamentare all'ex ministro sarebbe anche stato chiesto di valutare il ritiro del provvedimento, ma Delrio non avrebbe dato disponibilità in questo senso, riferisce Askanews.
