Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia C’è anche Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli uccisi dai fascisti, tra le persone inserite nel “bullometro” di Atreju, la festa di Fratelli d’Italia. All’ingresso dell’evento, in corso a Roma nei giardini di Castel Sant’Angelo, è stato allestito un grande pannello con questo intento: “Diamo i voti alle parole d’odio della sinistra”. Seguono i volti, le frasi riportate e i voti assegnati a ogni avversario. Il primo della lista è il segretario della Fiom Maurizio Landini, citato per la frase «Giorgia Meloni è una cortigiana».

Per lui il giudizio è “1 per l’originalità” e “10 per il livore”. Il penultimo è Adelmo Cervi, al quale vengono attribuiti gli stessi voti di Landini. La frase contestata risale a un’iniziativa pubblica organizzata dalla Cgil per promuovere la partecipazione ai referendum, alla presenza del presidente del Senato, che aveva invitato a non andare a votare: «Di un bastardo come La Russa non ho bisogno di parlare. È incredibile come un bastardo del genere sia la seconda carica dello Stato». Nell’elenco compare anche la relatrice speciale dell’Onu e cittadina onoraria di Reggio Emilia, per una dichiarazione dopo l’aggressione alla redazione della Stampa a Torino da parte di gruppi pro-Pal: «Condanno l’aggressione alla Stampa ma sia un monito per i giornalisti». Per lei i voti assegnati sono “2” e “3”. L’enfasi sulla “cattiveria” degli avversari politici è un argomento ricorrente nella comunicazione della destra, e Fratelli d’Italia lo ha usato spesso in campagna elettorale o quando era all’opposizione. Già Silvio Berlusconi presentava il suo schieramento come quello “dell’amore”, contrapposto a quello “dell’odio” attribuito agli oppositori. l © RIPRODUZIONE RISERVATA