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Diga di Vetto, il ministro Matteo Salvini: «Garantisco le risorse»

Jacopo Della Porta
Diga di Vetto, il ministro Matteo Salvini: «Garantisco le risorse»

Summit a Roma con il commissario Orlandini. Il leader del Carroccio: «Acceleriamo sull’iter»

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Vetto Il ministro Matteo Salvini convoca un summit a Roma per parlare della diga di Vetto e, in contemporanea, la Provincia e i sindaci costituiscono un tavolo per confrontarsi e partecipare al dibattito pubblico, che è una fase obbligatoria prevista dal codice dei contratti per le grandi opere. Una scelta, quest’ultima, che arriva dopo alcune incomprensioni con il commissario.

Il summit a Roma
All’incontro, convocato al Ministero delle Infrastrutture da Matteo Salvini, hanno partecipato il commissario straordinario Stefano Orlandini (nominato dal governo), il vice ministro dell’Ambiente Vannia Gava e la coordinatrice della Struttura Tecnica di Missione del Mit, Elisabetta Pellegrini.«Nel corso della riunione – si legge in una nota – il ministro Salvini ha ribadito il proprio impegno personale nel garantire le risorse necessarie, sia per completare la fase progettuale sia per consentire l’avvio dei lavori per l’invaso da 86 milioni di metri cubi. L’obiettivo è imprimere un’accelerazione decisiva all’iter, assicurando tempi rapidi per la fase realizzativa di un’infrastruttura considerata fondamentale. Dopo decenni di tentativi, rinvii e approfondimenti, il dossier segna un avanzamento concreto: a seguito dell’approvazione preliminare del “Documento di Valutazione delle Alternative Progettuali” (Docfap), è stato avviato il dibattito pubblico sull’opera. Entro febbraio 2026 sarà dunque possibile procedere all’approvazione del Docfap, passo essenziale per l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e per l’apertura della fase autorizzativa finale».

L’iniziativa dei sindaci
Nel frattempo la Provincia, insieme ai sindaci ha promosso la nascita di un tavolo istituzionale di coordinamento fra amministratori per partecipare alla fase del dibattito pubblico, che è promosso dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, che si concluderà a fine gennaio. «Il tavolo non sostituisce né replica il processo di dibattito pubblico – si legge in una nota – ma garantisce agli amministratori uno spazio stabile per condividere analisi, allineare le informazioni e presentarsi in modo coordinato agli appuntamenti ufficiali. Il tavolo riunirà la Provincia e i sindaci dei Comuni interessati, Vetto, Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo d’Enza, Sant’Ilario d’Enza e Ventasso. L’obiettivo è migliorare il coordinamento amministrativo e assicurare che gli enti locali possano partecipare al percorso commissariale in modo più preparato, ordinato e consapevole». Il presidente della Provincia Giorgio Zanni ha così commentato: «Accogliamo positivamente l’avvio del dibattito pubblico, un passaggio fondamentale che richiede la partecipazione preparata e ordinata delle amministrazioni locali. Per questo abbiamo ritenuto necessario dotarci di uno strumento stabile di coordinamento tra amministratori, che non si sovrappone al percorso pubblico, ma permette ai sindaci di affrontarlo con maggiore chiarezza e coesione». Il presidente Zanni era presente in prefettura quando è stata avviata ufficialmente la fase del dibattito pubblico, mentre non è passata inosservata l’assenza di molti altri amministratori sia in quella sede sia all’incontro indetto dal commissario Orlandini a Unimore per spiegare il Docfap. Probabilmente il tavolo servirà anche ad evitare queste incomprensioni. l J. D. P.