Gazzetta di Reggio

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L’iniziativa

«Basta morti sul lavoro», l’albero di caschi di Anmil

Serena Arbizzi
«Basta morti sul lavoro», l’albero di caschi di Anmil

L’associazione lancia il messaggio davanti al Tecnopolo tramite un abete natalizio particolare e ricco di significato

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Reggio Emilia Un albero di Natale composto da numerosi caschi, perché anche le festività diventino occasione per riflettere sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in un luogo simbolo per eccellenza come le ex Reggiane, e sulla sua importanza.

Stop a infortuni e morti sul lavoro: questo il grande messaggio racchiuso nel coloratissimo albero posizionato da Anmil, l’associazione mutilati e invalidi del lavoro, anche quest’anno davanti al Tecnopolo. Vi sono caschi gialli, che simboleggiano i lavoratori, rossi, per gli addetti infortunati, e neri per simboleggiare i lavoratori usciti di casa al mattino, che la sera non hanno più fatto ritorno dalla famiglia: sono tre, come i morti ogni giorno. Ieri mattina si è svolto il taglio del nastro, tenuto a battesimo dalla presidente di Anmil Reggio Emilia, Manuela Praticò e dal suo vice Fabio Baldelli, dall’assessore Davide Prandi, da Luca Torri, presidente di Stu Reggiane insieme a Gabriele Cuzzocrea, presidente di Anmic e da tanti volontari.

I dati sono in calo in provincia di Reggio Emilia, per quanto riguarda morti e infortuni sul lavoro, ma questo non significa che si debba abbassare la guardia. Se lo scorso anno gli infortuni denunciati erano stati 6.148, nel 2025 sono stati 5.911 (nel periodo fra gennaio e agosto di entrambi gli anni), con una diminuzione del 3,9 per cento. Gli infortuni mortali in città e provincia l’anno scorso sono stati sei, quest’anno tre. Mentre le malattie professionali denunciate vanno dalle 932 del 2024 alle 821 del 2025 (-11,9 per cento).

«Ringraziamo le Reggiane, la Scuola edile e la ditta Bfc che ha reso disponibile occorrente per creare questo albero particolare - spiega la presidente Praticò -. Abbiamo voluto portare l’attenzione sul problema degli infortuni tra la gente che passa, prende il treno ed entra al Tecnopolo. Un incidente non provoca solo dolore a chi lo subisce, ma anche alle famiglie e chi lo deve affrontare in prima persona, spesso, deve reinventarsi a tutto tondo».

L’assessore Prandi assicura la vicinanza del Comune ad Anmil: «La presenza dell’amministrazione qui è duplice: siamo vicini all’associazione, costituite anche da persone coinvolte direttamente da infortuni per mettere la propria esperienza al servizio della comunità ed evitare che accada ancora in futuro. Reggio, inoltre, è città del lavoro e vogliamo che rimanga tale ma il lavoro deve andare di pari passo con la sicurezza. Strumenti come il badge di cantiere vanno in quella direzione».

Luca Torri di Stu indica il proprio sostegno all’iniziativa perché «le Reggiane sono un luogo di lavoro, di innovazione ma dove cerchiamo di esprimere l’importanza dell’attenzione alla sicurezza del lavoro. Siamo anche un’azienda di costruzioni con grande attenzione a questo aspetto e ci teniamo a coinvolgere tutti coloro che portano un contributo su questo tema, su cui non si farà mai abbastanza».