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La parrocchia riapre gli spazi a teatro e sport

Miriam Figliuolo
La parrocchia riapre gli spazi a teatro e sport

Il contenzioso sull’Imu con il Comune. Don Fernando Borciani: «La soluzione? Trovata da noi»

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Sant’Ilario Dal 2 gennaio 2026 la parrocchia di Sant’Ilario riapre gli spazi al teatro e alla società polisportiva BascketVolley. Lo annuncia il parroco don Ferdinando Borciani che ha scritto una lettera in proposito ai parrocchiani, lanciando dure bordate al Comune.

I rapporti da don e sindaco, Marcello Moretti, dunque, sembrano destinati a rimanere più che tesi, dopo che erano volati stracci, a ottobre scorso, in seguito alla decisione di chiudere palestra e teatro per non dovere pagare più costi insostenibili di Imu. Un contenzioso che si trascina da oltre 15 anni ormai, finendo a carte bollate in tribunale, e, dall’autunno scorso provocando disagi a centinaia di famiglie e utenti dei due servizi.

«Come ben sapete avevo deciso, in accordo con la Diocesi e con il consiglio parrocchiale Affari Economici, di inibire l’utilizzo della palestra e del teatro al fine di evitare il pagamento dell’Imu – scrive il don –, imposta comunale non dovuta e molto onerosa per le casse della Parrocchia. Questa sofferta decisione era stata presa al fine di non pagare più l’imposta contestata, almeno dal 2026 in avanti, con l’auspicio altresì di spronare l’Amministrazione comunale a prendere atto della grave situazione generata dal contenzioso tributario, iniziato 15 anni fa e tuttora irrisolto».

«Oggi, finalmente, dopo un intenso lavoro portato avanti da professionisti a me vicini, è stata trovata una soluzione, offerta però dalla legislazione stessa e non dal Comune – prosegue –. Grazie a una recente interpretazione autentica della normativa giuridica esistente, infatti, è concessa l’esenzione integrale dell’Imu ai possessori di immobili (nel nostro caso: la parrocchia) utilizzati da associazioni per svolgere attività di rilevanza sociale, cosiddette “attività nobili”, con modalità non commerciali (esempio: attività assistenziali, culturali, ricreative e sportive), a condizione che le dette associazioni siano un soggetto “funzionalmente collegato al Concedente”».

Collegamento, dice il sacerdote, «da sempre esistente all’interno delle Convenzioni che sono state stipulate, nel corso degli anni, tra la Parrocchia, da una parte, e le associazioni Sant’Ilario Basketvolley e Teatro L’Attesa dall’altra».

«Si tratta della stessa motivazione per la quale la parrocchia si è sempre opposta alle richieste del Comune», sottolinea dunque don Borciani, in virtù anche di «una risposta su caso analogo al nostro, che già lo stesso ministero delle Finanze aveva emanato nel lontano 2013, risposta inspiegabilmente mai accettata dal Comune».

E qui cominciano le bordate. «Con amarezza non posso sottacere che, nonostante tavoli di lavoro congiunti tra Parrocchia e Comune, l’Amministrazione comunale non ha concesso alcuna soluzione sul contenzioso pregresso pendente, limitandosi, per il futuro, alla proposta di una soluzione impraticabile, che tutti gli addetti ai lavori hanno considerato ad alto rischio di aggiungere ulteriore contenzioso. Infatti il Comune: 1) è ricorso in Cassazione avverso il giudizio della Corte di Giustizia Tributaria di 2° grado, favorevole alla Parrocchia, sulle annualità Imu 2013, 2014 e 2015, costringendo la stessa Parrocchia a costituirsi a sua volta in Cassazione; 2) ha comunicato che procederà con gli avvisi di accertamento Imu anche per le annualità successive e non ancora notificate (annualità dal 2020 al 2025); anche qui, con le ulteriori spese e dispendio di energie che inevitabilmente ne deriveranno, protraendo a tempo indefinito l’incertezza sulle casse della Parrocchia».

«La riapertura degli spazi avverrà pertanto soltanto per mia decisione unilaterale – conclude il sacerdote –. Spiace sottolineare che solo quando è stata presa una decisione così grave come la chiusura delle strutture, decisione che tocca la vita di un’intera collettività, si sia finalmente prestata attenzione a un problema che ripetutamente, negli ultimi anni, e a più riprese tra maggio e luglio del 2025, era stato portato all’attenzione dell’Amministrazione comunale». l

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