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Francesca Albanese in videoconferenza a scuola: è polemica

Francesca Albanese in videoconferenza a scuola: è polemica

Castelnovo Monti, l’incontro on line all’Istituto Cattaneo. Cristina Fantinati (Lega): «La scuola non è luogo di propaganda». Il sindaco: «Iniziativa solo informativa»

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Castelnovo Monti Francesca Albanese, relatrice Onu sui Territori palestinesi, è intervenuta in videoconferenza a un incontro tenutosi all’istituto Cattaneo di Castelnovo Monti. «La scuola non è un luogo di propaganda: non si possono organizzare eventi politici e ideologizzati agli studenti minorenni senza il consenso delle famiglie», scrive Cristina Fantinati, consigliera provinciale e capogruppo della Lega in Provincia, che ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia Giorgio Zanni.

«L’incontro ha riguardato il conflitto israelo-palestinese, uno dei temi geopolitici più complessi, drammatici e polarizzanti del nostro tempo. Affrontarlo con ragazzi minorenni, attraverso l’intervento di una figura pubblica fortemente caratterizzata da prese di posizione politiche, senza contraddittorio e senza pluralismo, è una scelta che considero grave e non condivisibile – scrive Fantinati – Francesca Albanese non è una relatrice “neutrale”. È una figura che ha espresso più volte dichiarazioni di natura politica e ideologica, che hanno alimentato forti divisioni nel dibattito pubblico nazionale. Solo per citare alcuni episodi noti: durante la cerimonia ufficiale del Comune di Reggio Emilia, ha pubblicamente contestato il sindaco Massari asserendo che “la pace non ha bisogno di condizioni”. Un intervento apertamente politico, che ha suscitato polemiche e reazioni istituzionali. In un’altra occasione, commentando l’irruzione nella redazione del quotidiano La Stampa a Torino, Albanese ha parlato di “un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro”: affermazioni gravissime, che esprimono una visione ideologica precisa e fortemente schierata nonché una mancanza di rispetto della libertà di stampa». È evidente, prosegue Fantinati, che «ci troviamo di fronte a una figura controversa. Esporre studenti minorenni a tali contenuti, senza contraddittorio e soprattutto senza informare le famiglie», è deplorevole. «Non si tratta di censura né di limitare la libertà didattica: si tratta di rispettare la neutralità della scuola. Ho chiesto al presidente della Provincia se ritenga ammissibile che relatori politicizzati e divisivi vengano invitati nelle scuole senza il consenso dei genitori e quali misure intenda adottare per evitare che la scuola pubblica venga percepita come strumento di indirizzamento ideologico o politico». 

La replica del sindaco
Interviene anche il sindaco Emanuele Ferrari: «L’iniziativa che si è svolta al Cattaneo – Dall’Aglio non è stata di propaganda, ma solo informativa. non ci sono delle azioni di propaganda. Resto poi saldamente convinto che le scuole siano fondamentali per esercitare il pensiero critico. A Castelnovo abbiamo due ottimi istituti che sono ben diretti e che hanno la fortuna di avere un gruppo di docenti preparati, attivi e molto motivati. Il percorso in cui è stato previsto il collegamento con la Albanese rientra nell’ambito di un progetto di educazione alla pace in cui, a fianco di un'analisi del passato dal genocidio ebreo fino ai viaggi della memoria, si affronta anche il presente discutendone i temi principali su espressa richiesta degli studenti e l'incontro con l'albanese è stata una delle tante iniziative e proposte che il progetto prevede». «Ribadisco – va avanti - senza alcun intento propagandistico, anzi credo che ci sia una capacità della scuola di ragionare anche sul presente e trasmetterla ai ragazzi in maniera critica, aperta, libera. Mi risulta che siano state comunicate queste possibilità attraverso il registro elettronico a tutte le famiglie e quindi non c'è nessun mistero, non c'è nessuna voglia di nascondere l’iniziativa. Rinnovo la mia piena fiducia nella dirigente Paola Bacci, nei docenti del Cattaneo, ma più in generale nelle due scuole superiori dell'Appennino che da moltissimo tempo dimostrano di essere delle ottime scuole, di promuovere innovazione e qualità».