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Fratelli spacciatori in arresto: consegnavano la cocaina direttamente in auto ai clienti

Fratelli spacciatori in arresto: consegnavano la cocaina direttamente in auto ai clienti

Reggio Emilia: gli appuntamenti davanti ai centri commerciali, il covo il loro appartamento di viale Timavo

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Reggio Emilia Fissavano gli incontri nei parcheggi dei centri commerciali e salivano a bordo delle auto dei clienti per consegnare le dosi, muovendosi come veri e propri “pony express” della droga: due fratelli tunisini di 48 e 52 anni sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Reggio Emilia al termine di un’indagine su un’attività di spaccio di cocaina che aveva come base un appartamento in viale Timavo.

Le indagini

I carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Reggio Emilia hanno condotto una complessa indagine contro lo spaccio di droga. Secondo quanto emerso, spacciatori e clienti si vedevano presso i centri commerciali della città. I pusher salivano a bordo delle auto dei compratori e finalizzare la cessione di cocaina, operando di fatto come veri e propri "pony express" della droga. L'operazione è scaturita da una mirata attività di osservazione che ha confermato i sospetti di un'intensa attività di spaccio di cocaina condotta da un appartamento in Viale Timavo. Per questi motivi con l’accusa di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti i militari hanno arrestato due cittadini tunisini di 48 e 52 anni abitanti in città.

I sospetti

L'attività investigativa è culminata il 13 dicembre, quando i militari in borghese hanno predisposto un servizio di osservazione nei pressi dell'abitazione. Dopo poche ore, il 48enne è stato notato uscire dal condominio in bicicletta e dirigersi al centro commerciale "Le Querce". Qui, dopo aver assicurato il mezzo, è salito a bordo di un furgone come passeggero. Ritenendo che fosse avvenuta una cessione di droga, i carabinieri hanno prontamente fermato il furgone. Il conducente, un 37enne residente in città, ha consegnato spontaneamente due involucri termosaldati di cocaina, per un peso lordo di circa 1,53 grammi. Condotto in caserma, l’uomo ha confermato di aver acquistato lo stupefacente dal 48enne tunisino, al quale si era già rivolto in altre occasioni. Contemporaneamente, altri militari seguivano il 48enne, notandolo rincasare dopo il suo incontro e poi uscire nuovamente, stavolta a piedi, in direzione dell'Esselunga. Fermato lungo viale Timavo, alla richiesta di consegnare eventuale sostanza stupefacente, il 48enne ha estratto dalla parte alta dei glutei un involucro di plastica contenente otto dosi di cocaina per un peso complessivo di 7 grammi. È stato inoltre trovato in possesso di un telefono cellulare e della somma contante di 450 euro. A questo punto, i carabinieri si sono diretti presso l'appartamento per procedere con la perquisizione domiciliare. Giunti in prossimità dell'abitazione, i militari hanno intercettato il fratello maggiore, il 52enne, che uscendo di casa ha tentato di allontanarsi. Bloccato immediatamente, è stato notato mentre cercava disperatamente di deglutire qualcosa. Invitato a desistere, ha sputato un involucro di plastica contenente cinque dosi termosaldati di cocaina per un peso di 5 grammi. Inoltre, nella tasca della giacca, gli è stato trovato un altro mezzo grammo di cocaina e 100 euro in contanti. La perquisizione domiciliare nell'appartamento ha permesso di rinvenire ulteriore sostanza stupefacente e materiale per il confezionamento: circa 1,05 grammi di cocaina suddivisa in due dosi, occultate in una giacca nell’armadio; ulteriori 1,86 grammi di cocaina suddivisi in tre dosi trovate in una scatola nella camera da letto del 52enne; mezzo grammo di cocaina nascosto in una scarpa; un bilancino di precisione; ritagli in cellophane e sostanza da taglio rinvenuta nel frigorifero. In virtù dei presunti elementi di responsabilità acquisiti costituiti del consistente numero di dosi rinvenute, delle modalità di occultamento che denotano una spiccata dimestichezza con l'attività di spaccio e della presenza di tutto il materiale per il confezionamento, i due fratelli tunisini sono stati dichiarati in arresto con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.