L’inchiesta di Report sulla carne scaduta. «Sequestri anche alla Bervini di Salvaterra». I destinatari erano navi da crociera e ristoranti, alcune derrate sono già state consumate
Lo ha detto l’assessore regionale Massimo Fabi rispondendo all’interrogazione di Burani (Avs): «L’Ausl di Reggio Emilia ha disposto il blocco ufficiale e il sequestro di altre carni arrivate da Pietole»
Casalgrande «Nel corso delle indagini congiunte è stata ricostruita la tracciabilità di tutte le partite di carne provenienti da Paesi extra Unione europea congelate a Salvaterra trasferite a Pietole a partire da dicembre 2024 e successivamente rientrate a Salvaterra. Su una parte di queste, l'ATS Val Padana ha disposto il ritiro dal mercato di circa 1.500 kg destinati alla ristorazione su navi da crociera per le quali il Ministero della Salute ha coordinato le attività: circa 100 kg destinati a un ristorante della provincia di Modena e queste sono già state interamente consumate al momento della notifica, circa 3.000 kg destinati ad una ditta produttrice di alimenti per animali da compagnia anch'essi già consumati. I servizi veterinari dell'Azienda Usl di Reggio Emilia hanno inoltre disposto il blocco ufficiale e il sequestro presso il deposito di Salvaterra delle altre carni provenienti dallo stabilimento di Pietole, una misura precauzionale in attesa degli esiti delle indagini congiunte dei servizi veterinari Nas e Procura della Repubblica».
Così l'assessore regionale alla Salute Massimo Fabi ha riposto al consigliere reggiano Paolo Burani (Avs) che con una interrogazione ha portato all’attenzione dell’assemblea legislativa l’inchiesta di Report sulla carne scaduta. Burani ha chiesto notizie «sulle presunte irregolarità nella gestione e trasformazione di carni bovine negli stabilimenti riconducibili alla Bervini Primo Srl, emerse dalle inchieste giornalistiche della trasmissione Report e sugli accertamenti in corso in materia di sicurezza alimentare».
Cosa ha denunciato Report
«Le inchieste giornalistiche della trasmissione Report – Rai3, nei servizi “Non si butta via niente” (23 novembre 2025), “Il lotto magico” (30 novembre 2025) e “Allerta alimentare” (7 dicembre 2025), hanno portato alla luce presunte e gravissime irregolarità nella gestione e trasformazione di carni bovine riconducibili alla società Bervini Primo Srl, con sede legale a Salvaterra, frazione del Comune di Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia e stabilimento operativo principale a Pietole, frazione del Comune di Borgo Virgilio, in provincia di Mantova». Burani ricorda che le inchieste, sulla base di filmati, testimonianze di lavoratori e dichiarazioni della giornalista Giulia Innocenzi, hanno documentato «lo scongelamento di carni bovine provenienti da Paesi extra-UE, stoccate talvolta da anni e in alcuni casi oltre la data di scadenza, tramite immersione in vasche d’acqua calda, una pratica non conforme ai protocolli HACCP e ai Regolamenti CE 852/2004 e 853/2004; la rimozione manuale delle parti deteriorate, scurite e maleodoranti, per rendere presentabile il prodotto residuo; il successivo ricondizionamento, talvolta con ricongelamento, e la creazione di nuovi lotti venduti come “carne fresca”, con potenziale falsificazione di origine, stato fisico e qualità sanitaria». Questa situazione, «ha innescato una serie di ispezioni congiunte da parte dei Servizi Veterinari dell’AUSL di Reggio Emilia e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri di Parma nello stabilimento di Salvaterra», ha evidenziato il consigliere, sottolineando come i controlli effettuati tra ottobre e dicembre 2025, sono tuttora in corso, con esiti non ancora resi pubblici.
«Nonostante la gravità delle presunte irregolarità e la distribuzione su scala nazionale, inclusa l’Emilia-Romagna, - sottolinea l’esponente di Avs - il Ministero della Salute non ha attivato alcun richiamo pubblico ai consumatori». Il quale ritiene che «la combinazione di scongelamento improprio, manipolazione e rietichettatura di carne scaduta configura un grave rischio per la salute pubblica e una frode commerciale di rilevanza penale – e - la tempestività dei controlli ufficiali appare criticabile».
