Matteo Salvini giovedì sarà a Vetto per la diga: «Prima pietra entro fine legislatura»
Atteso un sopralluogo sull’Enza e poi un incontro a Cervarezza con il sindaco di Ventasso Enrico Ferretti
Vetto «Entro la fine della legislatura poseremo la prima pietra della diga di Vetto». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, intervenendo telefonicamente alla festa per gli auguri di Natale della Lega a Parma. Si tratta dell’ennesima presa di posizione del vicepremier sull’infrastruttura di Vetto. Un attivismo che a luglio ha portato alla nomina del commissario straordinario Stefano Orlandini. Pochi giorni fa una nota ufficiale del Mit comunicava che Salvini «ha ribadito il proprio impegno personale nel garantire le risorse necessarie, sia per completare la fase progettuale sia per consentire l’avvio dei lavori».
Giornata di visite
Giovedì Salvini, salvo imprevisti dell’ultima ora, sarà in Emilia. Il programma prevede una prima tappa a Noceto e poi a Felino, nel Parmense, in mattinata. Nel pomeriggio il ministro si sposterà invece nel territorio reggiano, tra Vetto e la montagna, per un sopralluogo legato proprio al progetto della diga. Con lui ci sarà anche il commissario straordinario Stefano Orlandini, oltre ai vertici provinciali del partito. Salvini incontrerà anche il sindaco di Ventasso, Enrico Ferretti, in municipio a Cervarezza.
La visita in Appennino, spiegano dalla Lega, servirà anche a richiamare l’attenzione sui problemi e sulle opportunità del territorio montano. Un passaggio che il partito intende usare per rilanciare il tema delle infrastrutture e dello sviluppo della montagna reggiana. Per quanto riguarda la diga, è in corso il dibattito pubblico, fase prevista dal Codice degli appalti per le grandi opere dopo la presentazione del Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap). Entro febbraio 2026, hanno comunicato dal Ministero, sarà possibile procedere all’approvazione definitiva del Docfap, «passo essenziale per l’elaborazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e per l’apertura della fase autorizzativa finale».
Il commento di Salati
Roberto Salati, segretario provinciale della Lega, è netto sul progetto della diga di Vetto: «La necessità tecnica dell’opera è indubbia. Oggi non si discute più sull’utilità della diga. Ormai si è raggiunta una convergenza sul fatto che serva. Il confronto riguarda la dimensione dell’invaso e la localizzazione». La Lega, sottolinea Salati, spinge per una capienza maggiore rispetto a quella indicata nei documenti attuali. «Il Docfap prevede 86 milioni di metri cubi, ma per un uso plurimo e per rispondere davvero alle esigenze del territorio bisogna puntare a circa 150 milioni», afferma. Secondo Salati, in passato il progetto è stato rallentato da contrapposizioni politiche. «È stato boicottato per motivi ideologici, non tecnici – dice – ma oggi è difficile osteggiare un’infrastruttura così importante». Sul percorso avviato con la nomina del commissario, il giudizio è positivo. «Il passo decisivo è stato fatto ed è irreversibile – conclude Salati –. Non si può più tornare indietro dicendo che la diga non serve».
