«Se non ti sposi fai la fine di Saman», padre condannato e arrestato a Novellara per maltrattamenti e induzione al matrimonio
I carabinieri hanno eseguito l’ordine di carcerazione a carico di un 54enne di origine pakistana. Il racconto della vicenda
Novellara Un uomo di 54 anni, di origine pakistana, è stato condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia ed induzione al matrimonio, nei confronti della figlia. Per questi motivi è stato arrestato dai carabinieri e condotto in carcere.
La vicenda
La vicenda trae origine da una lunga e sistematica condotta di soprusi consumatisi a Novellara, tra il 2008 e il settembre 2023. Protagonista del caso è un uomo di nazionalità pakistana, oggi 54enne, ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia e induzione al matrimonio forzato ai danni della figlia, oggi poco più che ventenne. La giovane vittima viveva in un contesto di estrema segregazione e controllo, insieme al padre, alla matrigna e ai fratellastri nati dall'unione tra i due.
Le indagini
Le indagini hanno fatto emergere un quadro di profonda privazione della libertà personale: alla ragazza era precluso uscire di casa, cercare un'occupazione, intrattenere relazioni sociali esterne o proseguire il percorso di studi, interrotto bruscamente per volontà paterna al conseguimento della licenza media. In famiglia le veniva detto che era musulmana e che per questo doveva tenere comportamenti adeguati, inoltre le dicevano di non fidarsi degli assistenti sociali che la seguivano. La situazione è precipitata quando la vittima ha rivelato il timore per la propria incolumità a fronte di un imminente viaggio in Pakistan. Il timore era alimentato da un drammatico background familiare: la madre naturale della ragazza era deceduta in Pakistan in circostanze sospette (ufficialmente per cause naturali, ma secondo i racconti familiari uccisa dallo zio), e il padre l'aveva minacciata di farle fare la stessa fine di Saman Abbas se si fosse opposta ai suoi voleri.
Il matrimonio forzato
Nel 2021, la ragazza era stata costretta a contrarre un matrimonio a distanza con un cugino mai visto, figlio del presunto assassino della madre. Il viaggio in Pakistan avrebbe dovuto sancire fisicamente l'unione. Grazie all'intervento dei carabinieri e dei servizi sociali, la giovane è stata messa in sicurezza in una comunità. Nel dicembre 2023, la Procura di Reggio Emilia ha emesso misure cautelari rigide, tra cui il divieto di avvicinamento, con una distanza di almeno 500 metri, e l'uso del braccialetto elettronico per entrambi i genitori, il padre di 52 anni e la matrigna di 37.
La condanna
L'iter processuale si è concluso con la sentenza del 12 maggio 2025, divenuta definitiva il 28 luglio dello stesso anno, che ha condannato l'uomo a 1 anno, 11 mesi e 10 giorni di reclusione. Dopo il rigetto del ricorso in Cassazione l'11 dicembre 2025, che ha negato anche la sospensione condizionale della pena, l'Ufficio Esecuzioni Penali ha emesso l'ordine di carcerazione. I Carabinieri di Novellara hanno infine rintracciato e arrestato il 54enne nel pomeriggio di ieri, portandolo in carcere per l'espiazione della pena definitiva.
