Bibbiano, uccise il vicino a coltellate: Riccardo Stefani condannato a 4 anni. Il reato riqualificato in omicidio preterintenzionale
La violenza avvenne sul pianerottolo del condominio: Ilirjan Minaj aveva 61 anni
Bibbiano Condanna a quattro anni, cinque mesi e dieci giorni di reclusione, con la riqualificazione del reato da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale. È la sentenza pronunciata nei confronti di Riccardo Stefani, imputato per la morte di Ilirjan Minaj, ucciso a coltellate il 7 giugno 2024 nel palazzo di via Fratelli Corradini a Bibbiano, al termine di un processo segnato da ricostruzioni contrapposte su quanto accadde quella sera. L’accusa era partita da una richiesta di 24 anni che con lo sconto di pena di un terzo per la scelta del rito abbreviato era arrivata a 16. A formularla la pm Isabella Chiesi: l’uomo era accusato di omicidio volontario.
L'omicidio
Il fatto risale al 7 giugno 2024, in un arco di tempo compreso tra le 21 e le 23. Riccardo Stefani era accusato di aver ucciso a coltellate Ilirjan Minaj, 61 anni, artigiano di origine albanese e suo vicino di casa nel palazzo di via Fratelli Corradini. Nel corso del processo accusa e difesa hanno sostenuto ricostruzioni diametralmente opposte su quanto accaduto quella sera. Per il pubblico ministero Stefani è colpevole di omicidio volontario; alla richiesta della Procura si era associata la parte civile, composta dalla moglie e dalla figlia di Minaj, studentessa universitaria, assistite dall’avvocato Nino Giordano Ruffini. Di segno opposto la tesi della difesa, rappresentata dall’avvocato Stefano Germini, che ha sostenuto la legittima difesa, ricostruendo un’aggressione che sarebbe avvenuta all’interno dell’abitazione dell’imputato. Il difensore aveva sottolineato come Stefani si fosse difeso in modo proporzionato alle circostanze, trovandosi chiuso in casa mentre l’antagonista era fuori dalla porta e tentava di entrare.