Canzone di Natale senza il nome di Gesù, sulla scuola lo striscione di un gruppo neofascista
Reggio Emilia: azione ripresa e pubblicata via social, i residenti segnalano e indaga la Digos. Rec: «Un’inaccettabile intimidazione»
Reggio Emilia «Esprimiamo la nostra più ferma e convinta solidarietà alla comunità scolastica della Scuola Primaria San Giovanni Bosco, obiettivo la notte scorsa di un’inaccettabile intimidazione da parte di gruppi neofascisti presumibilmente arrivati da fuori provincia cercando di approfittare di sterili polemiche sulle scelte del corpo docente sulle modalità di affrontare il periodo natalizio». Una nota di Rec denuncia l’episodio avvenuto giovedì sera: uno striscione appena sulla recinzione della scuola di via Bismantova con un messaggio: Tornate a Gesù. Il riferimento alla modifica fatta alla canzone di Natale. L’incursione firmata Comunità Militante Sacrificio e Fedeltà è stata messa in atto da un gruppo di persone, che sui social ha pubblicato il video completo dell’azione. Alcuni residenti si sono accorti dello striscione e hanno allertato la polizia. Indaga la Digos.
«La scuola deve restare un luogo di libertà, inclusione e crescita democratica, laico e protetto da ogni forma di prevaricazione. Nessuno striscione – va avanti la nota di Rec – potrà oscurare il valore educativo del lavoro svolto quotidianamente da docenti e personale per costruire una società plurale, un valore sostenuto in primis dalla comunità del quartiere con gli abitanti che già in serata hanno denunciato la presenza dello striscione esposto sulla cancellata esterna della scuola richiedendone fin da subito la rimozione». «Purtroppo sempre più spesso organizzazioni neofasciste estranee al nostro territorio cercano di trovare spazio in città cercando una legittimità che non gli appartiene. Respingeremo sempre con forza ogni tentativo di riportare indietro l'orologio della storia attraverso metodi squadristi che offendono la dignità delle istituzioni scolastiche e restiamo al fianco degli studenti e delle famiglie, affinché il diritto all'istruzione sia sempre libero da condizionamenti e paure» concludono.