«Tuo marito mi ha pagato per ucciderti». Ma l’imputato lascia il carcere: passerà il Natale a casa
Novellara, ad un 40enne, in carcere per stalking, violenza sessuale e privata, sono stati concessi i domiciliari
Novellara «Tuo marito, dal carcere, mi ha incaricato di ucciderti». Questo il messaggio che una donna aveva ricevuto via telefono da una voce maschile sconosciuta. A seguito di questo episodio un 40enne era finito in carcere e ora si trova a processo per i reati di stalking, violenza sessuale e violenza privata, con una sfilza di aggravanti (per aver commesso il fatto durante la detenzione, ai danni del coniuge, con armi, in presenza di minore).
Eppure ieri (19 dicembre) in tribunale a Reggio Emilia il collegio di giudici, accogliendo la richiesta della difesa, ha concesso gli arresti domiciliari all’imputato, che potrà passare Natale a casa con la nuova compagna. Sullo sfondo un matrimonio tormentato da una gelosia folle, con tanto di sparatoria in un bar nel 2021 al rivale in amore, ferito a una gamba: per quelle lesioni personali il 40enne è già stato condannato. L’attuale procedimento, davanti al collegio presieduto da Cristina Beretti (a latere Francesco Panchieri e Greta Iori), riguarda ciò che è accaduto in seguito: secondo l’accusa il 40enne, tramite i colloqui con il figlio maggiorenne, continuava in modo assillante nella volontà di controllo dell’ex moglie, minacciandola di morte, offendendola, mostrando di conoscere gli spostamenti di lei, facendo vedere a un’amica della donna una pistola.
Un comportamento portato avanti per anni, a partire dal 2022. Gli altri addebiti riguardano invece l’11 ottobre 2023 quando, fuori dal carcere in permesso, nell’abitazione familiare l’uomo impugnando un coltello da cucina avrebbe costretto l’ex moglie a un rapporto sessuale, filmando il tutto e minacciandola di mandare il video al compagno di lei. Dopo aver sentito i primi testimoni, l’avvocato difensore Francesca Malagoli di Modena ha preso la parola. «Al di là dei contorni fumosi della vicenda, non c’è più la pericolosità sociale. Dal 2021 ad oggi è cambiato tutto nella famiglia: il mio assistito ha una compagna, così come l’ex moglie, e i due non si vedono dal 2023». Il tempo trascorso in carcere dal 40enne, secondo l’avvocato, «ha sortito un qualche effetto: perciò chiedo gli arresti domiciliari, con o senza braccialetto elettronico, a Novi di Modena, nella casa della madre, dove abita la compagna. Siamo sotto Natale», ha sottolineato la legale, che ha chiesto anche la revoca del divieto di avvicinamento al padre e al figlio.
Si è detta d’accordo il pm Piera Giannusa, che ha dato parere favorevole salvo mantenere il divieto di comunicare con il figlio, che potrebbe deporre nell’istruttoria. «L’esigenza cautelare è immutata - si è opposto l’avvocato Michele Gatti, che tutela l’ex moglie coetanea, costituitasi parte civile - Finora il carcere non è bastato a contenere l’imputato. Non c’è nessuna differenza, il tempo non ha inciso sulla pericolosità sociale, al contrario nel 2024 il picco delle condotte contestate è avvenuto durante la detenzione». Il collegio di giudici si è riservato, comunicando la decisione nel pomeriggio: sì ai domiciliari. Il 40enne passerà le festività natalizie a casa. l© RIPRODUZIONE RISERVATA
