Gazzetta di Reggio

Reggio

La tragedia palestinese

Cisgiordania: il murales reggiano del Collettivo Fx ferma le ruspe. La Guest House di At-Tuwani è salva

Massimo Sesena
Cisgiordania: il murales reggiano del Collettivo Fx ferma le ruspe. La Guest House di At-Tuwani è salva

La Corte suprema ha accolto il ricorso contro l’abbattimento dell’immobile preso di mira dai coloni israeliani

4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Le ruspe dei coloni - quelle che dovevano abbattere la Guest House del villaggio di At-Tuwani in Cisgiordania, mandando in mille pezzi anche il murales realizzato dall’artista reggiano Simone Ferrarini e dagli altri writers del Collettivo Fx - per il momento, sono state fermate.

I motori sono stati spenti dalla decisione della Corte Suprema di accogliere il ricorso presentato contro l’abbattimento dai ragazzi di Youth of Sumud. Sono loro che hanno in gestione questa casa che, per le popolazioni che vivono nei villaggi intorno, è di una importanza vitale: è infatti tra quelle mura che trovano ospitalità i volontari delle Ong che, "armati" solo dei loro passaporti "scortano" i palestinesi che altrimenti rischierebbero ogni giorno violenze e angherie da parte dei coloni. Sulla facciata di quell’edificio, l’artista reggiano Simone Ferrarini e il Collettivo Fx hanno dipinto un Ulivo fatto di persone. A dare notizia degli ultimi sviluppi attorno alla Guest House di At-Tuwani è lo stesso Ferrarini con una mail indirizzata ai co-proprietari del murales. Già, perché l’intuizione che forse risulterà decisiva per le sorti della Guest-House è stata quella - sulla scorta delle leggi italiane sui diritti d’autore - di mettere in vendita "a pezzi" il murales che così oggi ha diversi proprietari.

Il nodo cauzione

«Carissimi Co-Proprietari - scrive nella mail Ferrarini - oggi abbiamo ricevuto comunicazione dall’avvocato Zvi Avni che difende i ragazzi di Youth of Sumud che la Corte Suprema israeliana ha sospeso l’Ordine di abbattimento della Guest House fino al ricorso in appello. Non tutto è ancora salvo, ma considerata la sentenza di fine settembre dove tutto pareva perduto, il fatto che la Corte Suprema stia dando la dovuta attenzione e abbia per il momento bloccato l’abbattimento fino all’appello (a data da destinarsi) è un successo per la Resistenza pacifica palestinese e un risultato insperato anche da parte di tutti noi che abbiamo dato il nostro sostegno/contributo dall’Italia e dall’Europa». In realtà, dopo questa informazione ai co-proprietari del murales è iniziata la febbrile ricerca dei soldi necessari affinché il ricorso abbia validità. «L’avvocato - spiega nei giorni scorsi Ferrarini - ci aveva informato che servivano circa 6mila euro. E una parte di questo denaro è arrivato proprio dai proventi della vendita dei pezzi del murale. Inizialmente tutti i proventi dovevano essere suddivisi tra i ragazzi di Youth of Sumud e i volontari di Operazione Colomba, (la Ong emanazione della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Benzi, ndr)». Ed è attraverso questi canali che si sta cercando di reperire la somma necessaria per allontanare le ruspe che avevano già cominciato ad affacciarsi minacciose davanti alla Guest House. «Subito dopo l’ordinanza che dava disco verde ai coloni per abbattere la Guest House - spiega Ferrarini - i volontari avevano cominciato a togliere gli arredi all’interno e da quei giorni, funziona che, quando arriva qualche "internazionale" si allestiscono brande e letti sul momento. L’attivista reggiano Cosimo Peder zoli, uno degli ultimi a recarsi in Cigiordania ha dormito per terra, dentro un sacco a pelo...».

Il governo “segue”

Invero oltre agli attivisti, nei mesi scorsi si sono recati in missione in Cisgiordania anche alcuni parlamentari italiani. Tra questi la deputata correggese Stefania Ascari del Movimento 5 stelle che, tornata in Italia, aveva presentato una interrogazione al ministero degli esteri. E la risposta della Farnesina è arrivata in questi giorni, a firma del sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli: «L’ambasciata d’Italia a Tel Aviv è stata di recente informata da alcuni connazionali dell’opera artistica Masafer Yatta FX sulla parete della Guest House del villaggio di At-Tuwani. Nelle comunicazioni ricevute _ prosegue la risposta - si fa inoltre riferimento a un ordine di demolizione emesso dalla Corte Suprema israeliana il 29 settembre scorso".Invero, nella sua risposta alla parlamentare correggese del Movimento 5 Stelle, il sottosegretario agli Esteri non sembra far mistero della posizione che il governo assume soprattutto in riferimento a questo delicatissimo momento del piano di pace nei territori della striscia di Gaza.

«L’Italia – scrive Silli nella sua risposta – considera le relazioni culturali uno strumento essenziale di collaborazione con le Autorità e con la comunità locale. La cultura rappresenta infatti un mezzo fondamentale per promuovere il dialogo, la pace e la stabilità. In tale contesto – è forse questo il passaggio più carico di significato – il Consolato generale a Gerusalemme è impegnato a svolgere un ruolo di attento bilanciamento tra le diverse sensibilità religiose e culturali delle collettività di riferimento».

Basterà questa rassicurazione a evitare che le ruspe dei coloni abbattano la Guest House nei cui paraggi sono state girate le riprese del docufilm –  premiato con l’Oscar – "No Other Land" sulla vita dei palestinesi nei territori occupati? Difficile dirlo: certo è che le crescenti violenze dei coloni sui palestinesi hanno di fatto cambiato anche l’approccio, inizialmente timido, del governo Meloni. E lo si capisce dalle parole del sottosegretario Silli: «L’Italia – si legge nella sua risposta alla deputata Ascari –  è inoltre fortemente impegnata in un’azione diplomatica volta a promuovere il rispetto del diritto internazionale umanitario a Gaza e in Cisgiordania e a fermare la catastrofe umanitaria. Manteniamo alta l’attenzione sulla Cisgiordania – scrive ancora l’esponente del governo – dove una politica dei fatti compiuto e la violenza dei coloni rischiano di compromettere le prospettive della statualità palestinese». l© RIPRODUZIONE RISERVATA