La nuova guida per riscoprire la Via Matildica del Volto Santo
Presentata dalla Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, al suo interno ci sono tutte le indicazioni necessarie per i pellegrini che vogliano intraprendere il percorso che collega Mantova a Lucca
Reggio Emilia Un percorso di 300 chilometri dove sacro e profano si incontrano, con una nuova guida turistica già disponibile e alla portata di tutti. La Via Matildica del Volto Santo collega Mantova a Lucca nel nome di Matilde di Canossa; un itinerario che attraversa tre regioni e quattro province e che vede coinvolto anche il nostro territorio, alla scoperta dei luoghi che hanno caratterizzato la vita della contessa diventata nota soprattutto per il gesto dell’imperatore Enrico IV, inginocchiatosi in epoca medievale sulla neve in segno di percorso davanti a una dei feudi papali, ma che contiene anche tanto altro.
Grazie ad un accurato lavoro portato avanti dalla casa editrice Terre di Mezzo, con la supervisione di don Giordano Goccini, è ora disponibile(sia nelle librerie che online) la nuova guida con le indicazioni necessarie per i pellegrini. Il costo è di 16 euro e sono contenuti percorsi, indicazioni, suggerimenti turistici per conoscere il nostro territorio e frequentarlo in sicurezza. A illustrare il lavoro collettivo è stato prima di tutti Angelo Dallasta, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Reggio-Guastalla e incaricato diocesano per i Cammini di Fede del Giubileo: «La Via Matildica è stata nominata tra i sette cammini giubilari e tra i sei cammini europei da visitare nel 2026, a dimostrazione delle sue caratteristiche e dell’alta attenzione e della sua riscoperta», le sue parole.
È poi toccato a Fausto Giovannelli, presidente del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, dare qualche indicazione in più: «L’investimento è principalmente statale ma abbiamo vinto un bando del Ministero del Turismo; con una spesa di 605mila euro, nostra e quella di tutti gli altri enti tra Comuni e parchi, tra cui la Riserva di Biosfera Mab Unesco, ci siamo fatti carico di questa gestione amministrativa per riqualificare, grazie a questa spesa, tutti i cippi lungo il percorso. Ci sono già diverse imprese al lavoro». Per Giovanelli, «l’investimento consente anche nuove agevolazioni per i pellegrini come la carta escursionistica in collaborazione col Cai, gadget e incontri tematici».
Miriam Giovenzana, direttrice editoriale della casa editrice che ha pubblicato la guida, ha fornito qualche numero: i camminatori sono cresciuti del 29% (+4% rispetto a dodici mesi prima) ma l’età media è comunque abbastanza alta, nonostante i progetti con le scuole portati avanti nei territori della Via. Sono gli adulti, in sostanza, i primi frequentatori, con la fascia 40-60 anni che è quella che va per la maggiore. Per avvicinare le nuove generazioni serve qualche idea e un ruolo importante potrebbe giocarlo don Giordano Goccini, co-autore del volume insieme a Lorenzo Campani, Giuliano Cervi, Clementina Santi, Giorgio Galli e Alessandra Curotti e da anni attivo nei cammini insieme alle nuove generazioni: «Faccio parte dell’Associazione Via Matildica e il nostro compito è custodire il bene immateriale della via - afferma l’attuale parroco di Novellara -. Per arrivare a questa pubblicazione ci sono voluti più di 10 anni, da quando nel 2015 facemmo il cammino nell’anniversario della morte di Matilde di Canossa e conobbi tante curiosità sulla vita della contessa. Il Comune di Vezzano era diventato un piccolo laboratorio in cui ci trovavamo. Molti si trovano a portare avanti questo percorso perché già inseriti all’interno di un contesto, ma altri si avvicinano più avanti, magari perché persi dalla vita e senza punti di riferimento».
La Via Matildica del Volto Santo inizia da Mantova, la città che ha dato i natali a Matilde, attraversa la Bassa Reggiana (Guastalla è tappa di arrivo e anche di partenza) per arrivare a Reggio e poi salire verso l’Appennino, passando per Canossa, Montalto, Carpineti, Toano e sbarcare in Toscana con San Pellegrino Alpe e Lucca, da dove proveniva la famiglia della contessa. Ieri, al Museo Diocesano, era presente anche l’assessore alla Valorizzazione del centro storico del Comune di Reggio Stefania Bondavalli che ha ricordato i benefici di questo lavoro di squadra che unisce storia, cultura e spiritualità: «Noi siamo capaci di essere ospitali - le sue parole - il turista di oggi cerca delle esperienze e anche a Reggio tutto questo è possibile».
La Via Matildica si può praticare a piedi o in bicicletta: per la prima opzione il tempo indicato è circa di 14 giorni, che si riducono in caso di utilizzo delle due ruote. Durante il tragitto è ovviamente possibile pernottare; in questo, il sito internet www.viamatildica.it offre indicazioni a riguardo. Nella guida sono fornite sia riferimenti culturali e religiosi, a partire dalle chiese e dai cippi, sia logistiche sul percorso. Se il 2025 è stato l’anno del Giubileo, il 2026 potrebbe essere l’anno della riscoperta di questo tragitto; Reggio e la sua provincia sono pronti a fare la propria parte, grazie al prezioso aiuto della Diocesi. l© RIPRODUZIONE RISERVATA
