Le due messe di don Gianchi: alla Vigilia a Novellara, a Natale in Brasile
Il sacerdote ottantenne don Carlo Pacchin torna nella “sua” Jandira: «La saudade è troppo forte», racconta
Novellara Domani don Carlo Pacchin, "don Gianchi", classe 1945, originario della provincia di Padova, ordinato sacerdote a Bagno il 1° luglio 1973 dal vescovo Baroni, celebrerà la messa di Natale in Brasile nell’amata Jandira nello Stato di San Paolo, diocesi di Osasco. Per l’ottantenne sacerdote è un ritorno "a casa", nel Brasile dove nel 1974 ha iniziato il suo ministero nello Stato di Bahia, poi proseguito nell’Acre in Amazzonia. Dal 1985 al 1999 in Brasile come "missionario fidei Donum" è stato parroco a Saõ Francisco de Assis a Jandira nello Stato di San Paolo, salvo una breve interruzione; dal 1999 al 2023 ha svolto servizio pastorale nella diocesi di Osasco.
Stasera (24 dicembre) celebrerà alle 21.30 la Santa Messa della Notte di Natale alla Bernalda di Novellara, poi il volo aereo oltre oceano e domani alle 21.30 presiederà la celebrazione eucaristica natalizia nella sua Jandira, dove ritorna come missionario "fidei donum". «Come sapete, ho preso la decisione di tornare in Brasile (tornare a casa...) a Jandira, alla Casa Azzurra, dove ho vissuto per trent’anni» scrive ai tanti amici, dopo tre anni trascorsi in diocesi tra Novellara e Cavriago, dove «ho potuto incontrarmi con realtà pastorali e sociali molto impegnative e sgorganti di nuovi cammini che mi hanno coinvolto, richiesto e abbracciato».
Così prosegue il parroco: «Purtroppo la salute non mi ha aiutato, e la saudade (nostalgia), o meglio la voce del cuore, si è fatta sempre più forte. La realtà è che due anni in Bahia, otto in Acre (Amazzonia) e trenta a Jandira mi hanno plasmato come unità unica tra missione e la mia stessa identità e sono ben contento di riconoscermi così e di comunicarvelo. Sarò al servizio pastorale della diocesi di Osasco, ma in pratica andrò a vivere a Jandira, in una struttura dell’Associazione Caritas Saõ Francisco, che lavora con un migliaio di bambini e con una miriade di iniziative sociali, in cui mi renderò disponibile».
A Jandira è nato un "germoglio" costituto da: asili nido, scuole materne, doposcuola, orto comunitario, scuola per giovani apprendisti, panificio comunitario, scuola di taglio e cucito. Chi intende aiutare i progetti di don "Gianchi" può fare riferimento al Centro Missionario Diocesano in Curia. Don Pacchin lascia questo messaggio: «Se qualcuno mi chiede a cosa son serviti 40 anni in Brasile, io rispondo che non lo so, lo sa solo il buon Dio. Io so che ho seminato sempre, nel Nord-est del Brasile, nell’Amazzonia, a Jandira alla periferia della grande São Paulo, nelle favelas con os meninos de rua e con tante comunità. Sono della terra, della gente».l© RIPRODUZIONE RISERVATA
