Investito da un’auto pirata, l’addio ad Antonio Imbrisi
Casalgrande: il 76enne era stato investito l’anti vigilia di Natale. L’automobilista si è costituita in seguito
Casalgrande Nicola Ambrisi era uscito a gettare la spazzatura nei cassonetti dei rifiuti quando è stato travolto e ucciso da un’auto. Al volante c’era una donna di 43 anni che si è dileguata dal luogo dell’incidente, non prestando soccorso al 76enne appena investito. Lo avrebbe fatto perché colta dal panico, si è giustificata in seguito. È quanto accaduto la sera del 23 dicembre, in via Alessandro Volta – all’altezza del numero civico 30 – a Villalunga di Casalgrande. Nicola Ambrisi, pensionato di 76 anni, era uscito di casa attorno alle 20.40 per gettare i rifiuti nei cassonetti. Mentre si apprestava ad attraversare la strada – in condizioni di visibilità estremamente ridotta a causa dell’oscurità e della fitta pioggia – l’uomo è stato centrato in pieno da un’auto, proprio in corrispondenza della striscia di mezzadria. L’impatto è stato violentissimo: Ambrisi è stato sbalzato a terra e, a causa dei gravi traumi riportati, è morto sul colpo.
Inutili, purtroppo, i soccorsi: per il 76enne non c’è stato nulla da fare. Il conducente del mezzo, anziché fermarsi a prestare soccorso, ha proseguito la marcia dileguandosi e facendo perdere le proprie tracce. I carabinieri di Casalgrande, intervenuti per eseguire i rilievi, nel giorno della Vigilia hanno subito avviato le indagini – insieme ai colleghi della Sezione Operativa della Compagnia di Reggio Emilia – per risalire al conducente dell’auto pirata. La svolta è arrivata qualche ora più tardi, all’indomani della tragedia: una donna di 43 anni, di origine palermitana ma residente a Casalgrande, si è presentata in caserma per ammettere le proprie responsabilità, accompagnata dal proprio avvocato. La donna ha giustificato la fuga con il panico seguito all’incidente. Gli uomini dell’Arma erano già sulle sue tracce. Dopo lo schianto mortale, infatti, le ricerche dei militari si erano estese immediatamente in tutta l’area compresa tra Reggio Emilia e Modena, con l’esecuzione di rilievi tecnici accurati sulla scena del crimine. L’attività investigativa è stata meticolosa: i frammenti di carrozzeria e i detriti recuperati sull’asfalto sono stati analizzati e comparati con i danni riportati dal veicolo sospetto. Questi riscontri sono stati decisivi per identificare il colpevole. Ora la 43enne è stata denunciata alla Procura di Reggio Emilia con l’accusa di omicidio stradale con fuga. Nicola Ambrisi lascia la moglie Adele Campitiello e i figli Rocco e Olimpia, e una famiglia molto numerosa. I funerali si svolgono si sono svolti oggi, partendo dall’abitazione in via Alessandro Volta 34 a Villalunga, con il corteo funebre in auto per la chiesa parrocchiale Madonna di Sotto (a Sassuolo). Infine la salma sarà seppellita nel cimitero Nuovo Urbano di Sassuolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA
