Gazzetta di Reggio

Reggio

Centro storico

Cucine Clandestine chiude il locale di via dell’Aquila

Cucine Clandestine chiude il locale di via dell’Aquila

Reggio Emilia: l’annuncio sui social spiazza gli affezionati clienti, ma lascia aperta la speranza

2 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia Chiude Cucine Clandestine, il ristorante di via dell’Aquila, nel cuore del centro storico di Reggio Emilia. Ad annunciarlo sono stati gli stessi titolari con un post pubblicato su Facebook, che in poche ore ha raccolto numerosi messaggi di dispiacere da parte dei clienti affezionati. Il locale, negli anni, era diventato un punto di riferimento per chi cercava una cucina curata ma conviviale, capace di unire attenzione alla materia prima, vino e un clima informale. Un rapporto che, come ricordano i titolari, è andato spesso oltre quello tra ristoratori e clienti. Nel messaggio diffuso sui social, il commiato è affidato a parole misurate, nello stile che ha sempre contraddistinto Cucine Clandestine. «Non c'è un modo semplice e indolore per dirlo. Cucine Clandestine chiude i battenti, almeno nel luogo che avete conosciuto ed imparato ad apprezzare in questi anni di cibo, vino e risate. Molti di voi sono diventati amici, e di questo Io e LaLaura Ve ne saremo sempre grati, come siamo stati grati della vostra presenza nel nostro ultimo servizio. I commiati sono sempre dolorosi da dire e da scrivere e come sapete, non é nel nostro stile indugiare troppo in queste cose. Teniamoci in contatto, " arrivederci e grazie per tutto il pesce" (semicit.)».


Tra gli ultimi appuntamenti, ricordato anche da chi ha frequentato il locale fino a pochi giorni fa, c’è stato il pranzo di Natale, con un classico menu emiliano: cappelletti in brodo e bollito, a chiudere idealmente un percorso che ha sempre mantenuto un forte legame con la tradizione. Sotto al post si sono moltiplicati i commenti dei clienti: messaggi di affetto, ringraziamenti, ricordi legati a pranzi e cene condivise, ma anche la speranza che non si tratti di un addio definitivo. Una possibilità che gli stessi titolari lasciano intravedere, parlando di chiusura “almeno nel luogo” conosciuto finora.