Pendolare tra Sesso e le Seychelles per lavoro: Ivan Iori, una vita tra due emisferi
Reggio Emilia: dal 2017 collabora nella gestione di una guesthouse a Mahé. «Anch’io sono un turista, capisco chi viaggia. Il mio obiettivo? Donare il soggiorno ideale»
Reggio Emilia “Dai c’andom” potrebbe essere l’incalzare che balza all’orecchio di un turista reggiano appena giunto alla Seychelles. Ivan Iori, 60 anni, originario di Sesso, dal 2007 fa il pendolare tra Reggio e Mahé, l’isola principale dell’arcipelago dell’oceano indiano, dove collabora nella gestione di strutture e attività per turisti. «Nella vita bisogna saper cogliere i treni che passano – ammette Ivan –: sono venuto alle Seychelles per la prima volta nel 1996 grazie a un carissimo amico, Oscar Bertoldi, che possedeva una casa a Mahé. Da lì, grazie a un susseguirsi di eventi e opportunità, nel 2007 mi è capitata l’occasione di collaborare con il seychellese Dani Loiseau nella gestione della guesthouse (per informazioni contattare: 348 640 1012 – https: //www. casadanihotel. com/). Poi piano piano Dani si è espanso e abbiamo ora in gestione anche strutture nelle altre due isole principali dell’arcipelago: La Digue e a Praslin».
Come mai proprio alle Seychelles?
«Ho sempre viaggiato tanto, ma quando nel 1996 ho visto l’isola di Mahé, ai tempi ancora più selvaggia, magica e meravigliosa di adesso, me ne sono letteralmente innamorato. Sono una persona molto curiosa, per cui ho iniziato a scoprirla in lungo e in largo, trovando anche trekking, percorsi e spiagge a molti sconosciuti. Molte persone preferiscono soggiornare solamente a La Digue o Praslin, ma Mahé non ha nulla da invidiare alle altre due isole. Ed il mio scopo è di trasmettere ai viaggiatori che arrivano qua l’emozione ed il fascino di questa isola: le spiagge, le foreste pluviali, il mare e la vegetazione».
I familiari hanno appoggiato questo suo progetto?
«Mia moglie Anna ha sempre sostenuto le mie decisioni e mio padre Luciano mi ha sempre spronato, anche quando nel 2012 ho dovuto cedere la concessionaria di famiglia (Autobic) per dedicarmi interamente all’attività di booking manager. Mia figlia Lisa di 25 anni invece sta seguendo proprio le mie orme, nel senso che ama viaggiare e scoprire posti nuovi: Lisa adesso si trova in Australia a fare esperienza. Sono sicuro che anche lei troverà il suo posto nel mondo».
Consiglierebbe ad un amico la sua scelta di vita?
«Più che altro consiglierei di guardarsi intorno, di non sottovalutare le opportunità e di saperle cogliere. Senza accontentarsi, o dando per scontato che la nostra vita sia nella cosiddetta “comfort zone”, perché si rischia di perdere delle occasioni».
Che tipo di clientela gestisce?
«Mi occupo per lo più dei clienti italiani, di cui molti reggiani. Tanti amici e anche amici di amici che mi contattano direttamente. Inoltre adesso collaboro con una trentina di tour operator da tutta Italia. Da quando c’è un abbondante uso dei social network ottenere visibilità è sempre più facile».
Che tipo servizio offre?
«Organizzo in tutto e per tutto il soggiorno alle Seychelles per i miei clienti: i transfer, gli alloggi, uscite in barca, trekking, uscite in jeep. Essendo stato un viaggiatore anche io, so che per un turista la paura più grande è la perdita di tempo. Io cerco di ottimizzare i tempi della vacanza, proponendo ed organizzando al meglio tutte le attività per permettere ai miei clienti di vivere appieno queste tre isole». Quando torna a Reggio Emilia cosa le manca delle Seychelles e viceversa?
«Grazie al fatto che ogni due o tre mesi torno in Italia, e viceversa, riesco sempre a trovare il giusto compromesso per non sentire la mancanza di nessuno di questi due luoghi del cuore».
Cosa si augura per il nuovo anno?
«Vorrei semplicemente continuare a fare quello che faccio adesso, e avere la forza e la mente di ragionare come adesso e la capacità di apprezzare le piccole cose». © RIPRODUZIONE RISERVATA