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Inchiesta Domino

Fondi ad Hamas, le intercettazioni del 52enne proprietario di 30 immobili nel Reggiano: «In otto mesi, sono arrivato a 1 milione di euro»

Stefania Piscitello
Fondi ad Hamas, le intercettazioni del 52enne proprietario di 30 immobili nel Reggiano: «In otto mesi, sono arrivato a 1 milione di euro»

Davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo continuano a emergere elementi che ne delineano il ruolo operativo

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Reggio Emilia «Tu da solo in otto mesi hai raccolto quello che non si è mai raccolto in tre-quattro anni». È da questa frase, captata dagli investigatori nel corso delle intercettazioni, che prende forma il peso attribuito ad Adel Ibrahim Salameh Abu Rawwa all’interno del sistema di raccolta fondi dell’Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese (Abspp). Un complimento, quello rivolto da Mohammad Mahmoud Ahmad Hannoun, presidente e legale rappresentante dell’associazione, che per gli inquirenti fotografa l’importanza del 52enne giordano residente a Sassuolo nella macchina economica finita al centro dell’operazione “Domino” sui presunti finanziamenti che, invece che andare ad aiutare la popolazione palestinese, finivano nelle mani di Hamas o altre realtà collegate.
 



Abu Rawwa – il 52enne che aveva una trentina di immobili nel Reggiano –, comparso ieri davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo continuano a emergere elementi che ne delineano il ruolo operativo all’interno della presunta rete. Alla frase di Hannoun, intercettata nel 2024, segue la risposta di Abu Rawwa, che rivendica i risultati ottenuti: «Sì – dice – è vero. Senza contare quelli del pos e altre cose, sono arrivato a quasi un milione e 90mila euro». L’11 febbraio 2024, Abu Rawwa raggiunge Milano in auto da Sassuolo. In quell’occasione il 52enne consegna uno zaino contenente 180mila euro, ritenuti provento di varie raccolte fondi delle settimane precedenti. Il dialogo tra i presenti viene cristallizzato dagli atti: «Ecco la valigia con 180 e poi a Sassuolo hanno ancora lì dei soldi». Un episodio che, per gli investigatori, non è isolato. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali emerge un secondo incontro chiave, avvenuto l’11 aprile 2024. Dopo un accordo telefonico, Abu Rawwa incontra un’altra persona al casello autostradale di Lodi per la consegna di una somma ancora più consistente. È lo stesso Rawwa a spiegare il contenuto della consegna: «Ti devo portare 250mila, non li posso tenere tutti da me». In quell’occasione, secondo quanto ricostruito, Rawwa avrebbe anche aggiunto che, oltre alla somma in contanti, aveva raccolto oltre 50mila euro con il Pos, 22mila con i bonifici e, in totale, erano stati superati i 340mila euro. Le indagini documentano anche ciò che avviene all’interno dell’Audi nella disponibilità di Abu Rawwa. Dalle intercettazioni ambientali – le cui immagini sono state diffuse anche nel video con cui la polizia ha illustrato le fasi dell’operazione – , viene registrato il momento in cui il 52enne conta e suddivide il denaro in pacchetti: «Questi sono i 10 questi sono i 40, 20 e 20.. Questi sono 5, ogni pacchetto contiene 5 e sono 30, quindi 150mila, 550, questi sono 40 e quindi 190 e questi sono i 10». Al termine dell’incontro Rawwa restituisce anche il Pos utilizzato per la raccolta dei fondi. Un’ulteriore consegna viene monitorata il 20 giugno 2024, quando Abu Rawwa incontra nuovamente Hannoun e un’altra persona consegnando uno zaino rosso contenente altri 180mila euro, che il giorno successivo verranno portati alla sede genovese dell’associazione. Tutti elementi che si inseriscono nel quadro più ampio già emerso: il sequestro di 560mila euro nascosti in un garage a Sassuolo, l’acquisto di 44 immobili nella provincia di Modena e di circa trenta nel Reggiano. Rawwa, titolare di un’attività di compravendita immobiliare, è finito sotto la lente di ingrandimento degli investigatori anche perché, nel giro di breve tempo, ha acquistato oltre 40 immobili all’asta, senza accedere ad alcuna forma di finanziamento. L’inchiesta complessiva vede al centro la figura di Hannoun: gli investigatori hanno ricostruito una movimentazione complessiva che supera i sette milioni di euro. E Abu Rawwa è indicato come uno dei nodi operativi della presunta rete di finanziamento.l © RIPRODUZIONE RISERVATA