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Il caso

Tre caprette sbranate a Canolo: in zona segnalata la presenza di lupi

Miriam Figliuolo
Tre caprette sbranate a Canolo: in zona segnalata la presenza di lupi

Correggio: la denuncia del proprietario: ««Dove sono le autorità?». Gli esperti: «No agli allarmismi»

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Correggio Tre caprette sono state ritrovate sbranate, probabilmente dai lupi, nel loro recinto a Canolo. Il ritrovamento è avvenuto la mattina del giorno di Santo Stefano. Il proprietario, Uber Tagliavini, si è lasciato andare a un comprensibile sfogo su Facebook ricevendo la solidarietà di molti per la tragica fine toccata alle tre bestiole. «Venerdì notte in via Canolo – racconta –, casa in cui ci sono tre caprette, conosciute bene dai residenti della zona e soprattutto dai bambini che spesso e da anni si fermano con i genitori a guardare questi simpatici animali, che trasmettono a tutti grande allegria, è stata visitata da un numero imprecisato di lupi che hanno barbaramente ucciso i poveri animali che vivevano tranquillamente nella loro casa. Già da tempo in zona si era a conoscenza della presenza di lupi, la scorsa settimana un lupo è stato investito quasi in centro a Canolo, in via Bonacina, una fototrappola ha accertato la presenza di un altro esemplare».

Nel post l’uomo lancia anche un grido d’allarme: «Il tecnico dell’Usl ha riferito che mai in zona è accaduto nulla di simile. Le autorità e istituzioni dove sono? Onde evitare che questa situazione si ripeta, occorrerebbe che subito s’intervenga». A Canolo ha fatto un sopralluogo anche l’assessore comunale all’Ambiente Giovanni Viglione. Quanto accaduto ha innescato un’ampia discussione. Dimostra quando alcuni concetti sulla presenza del lupo nella nostra pianura siano stati ormai assimilati, grazie anche a diversi eventi informativi tenuti in questi ultimi anni. Non è più una novità la presenza del lupo in pianura, ormai consolidatasi da alcuni anni dopo secoli di assenza. Ma resta il tema emergente di quanto la consapevolezza da parte degli uomini possa fare la differenza nella convivenza con questo predatore. Anzi «super predatore» come viene definito dagli esperti. Gli stessi che predicano calma e gettano acqua sul fuoco dell’allarmismo.

Per Canolo ritengono che «non esista un aumento»: «Di fatto i lupi ci sono o non ci sono. Il fatto che il branco conti più o meno individui non conta». Normale che facciano paura, dicono, dal momento che non eravamo più abituati a vederli vicino a noi. Essendo i lupi animali selvatici difficile attacchino l’uomo, perché ne hanno paura e, spesso, è sufficiente che ne avvertano la presenza perché questo li faccia allontanare. Tuttavia, proprio perché si tratta di animali predatori e, comunque potenzialmente pericolosi, è necessario mantenere comportamenti che evitino ai lupi di prendere confidenza con il nostro ambiente: come fargli trovare a portata di zampa il cibo, che siano avanzi da macello o animali vivi. Quelli da affezione vanno tenuti protetti, soprattutto nelle ore notturne. Da questo ultimo punto di vista, sottolineano ancora gli esperti, per allevatori e agricoltori ci sono contributi per recinzioni antilupo o cani da guardiania e anche risarcimenti. Ma questi ultimi non cancellano il grande dolore per la tragedia toccata alle tre caprette di Canolo: una di esse è morta tra le braccia dei suoi proprietari: «Era ancora viva, come se prima di andarsene volesse sentire la nostra presenza ancora una volta; dopo poco è spirata. Per noi è un grande dolore». l © RIPRODUZIONE RISERVATA