Roma, Pigneto preda delle baby gang. I commercianti: “Siamo in ostaggio”
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Roma, 15 giu. - (Adnkronos) - Risse e minacce, aggressioni, incursioni nei locali. Situazione fuori controllo al Pigneto dove commercianti e ristoratori denunciano all’Adnkronos di essere letteralmente “in ostaggio delle baby gang”. Giovani, anzi giovanissimi, in molti evidentemente minorenni, arrivano in gruppi, si danno appuntamento davanti a un paio di locali di via Ascoli Piceno dove possono comprare tranquillamente alcolici “e shottini a un euro”, come denunciano gli esercenti della zona. Sono centinaia e prendono possesso di un quartiere che non sa più come arginare il fenomeno. Aggressioni e minacce, le testimonianze Ultimo episodio in ordine di tempo, l’aggressione da parte di un gruppo di giovanissimi ai danni del titolare di un’enoteca adiacente proprio a via Ascoli Piceno, poi trasportato in ambulanza al Pronto soccorso. E ancora: “Qualche giorno fa si sono scagliati contro un uomo, preso a calci e pugni perché colpevole di fare l’elemosina. E prima è toccato a un’altra persona in auto, che aveva rallentato perché un folto gruppo di questi ragazzini occupava la strada, ed è stato aggredito anche lui. Aveva solo chiesto gentilmente ai ragazzi di spostarsi per lasciarlo passare”, racconta G.L., ristoratore della zona. “Entrano nel locale chiedendo di usare il bagno, all’inizio li lasciavo fare, quando mi sono accorto che entravano in bagno in gruppi sono intervenuto e sono stato insultato e minacciato, ed erano delle giovani ragazze”, dice M.M., proprietario di un bar della zona. Poi, il dispiacere di G.D., che ha un locale del quartiere: “quando chiudo la sera e tiro giù la saracinesca, lo spettacolo è terribile: gruppi di ragazzine giovanissime buttate sul marciapiede, molte evidentemente alterate. Sono davvero piccole, ma dove sono i genitori?”. Auto e moto danneggiate, cartelli stradali divelti, microcar parcheggiate nella via pedonale e a ridosso dei tavoli dei ristoranti, non si salvano nemmeno alberi e piante. Un fenomeno che nessuno sa come arginare. Alcuni commercianti hanno creato gruppi whatsapp per darsi sostegno reciproco, lanciare l’allarme in caso di emergenza ma anche per creare ‘ronde di solidarietà’ che hanno l’obiettivo di non lasciare soli gli esercenti aggrediti e che hanno paura, il giorno dopo, di riaprire. Le forze dell’ordine? “Le chiamiamo ogni volta, ma il tempo di arrivare e le baby gang sono già fuggite”. Organizzati, questi giovanissimi, non proprio sprovveduti, visto che alcuni abitanti del quartiere raccontano di averli visti, dopo la fuga, riunirsi in circolo attorno alle loro ‘macchinette’ per coprirne le targhe o cambiarsi velocemente i vestiti per non essere riconosciuti. Il cambio già pronto nello zaino. Alcolici e 'shottini' a 1 euro ai minorenni, denunce cadute nel vuoto Ad aggravare la situazione, la presenza di commercianti senza scrupolo che vendono alcolici e shot a 1 euro ai minorenni, che infatti si danno appuntamento a centinaia proprio davanti a questi locali. “Continuiamo a segnalare questa pratica illegale e schifosa, ma i locali in questione sono sempre là, aperti. Con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti – denuncia un esercente vicino alla via dove questi giovanissimi si ritrovano per bere - Il Pigneto è pieno di ristoratori onesti, di proprietari di locali assolutamente in regola e che rappresentano un presidio nel quartiere, soprattutto la sera, costruiscono reti di persone, sono un punto di riferimento per gli abitanti della zona. Sono i primi a rimetterci, anche perché la gente inizia ad avere paura di venire qui”. Vladimir Luxuria: “Pigneto il mio quartiere, ma nelle forche caudine dei ragazzini ho avuto paura” Pigneto è il quartiere di Vladimir Luxuria “da quando non lo conosceva nessuno, da quando la gente a sentire ‘Pigneto’ chiedeva ‘ma dov’è?’, e adesso invece è diventata zona molto ambita”. Ma adesso “c’è un fenomeno assolutamente nuovo, comparso dall’oggi al domani. Gruppi numerosissimi di ragazzini dall’atteggiamento spavaldo, da proprietari della strada: molestano, sfottono, e nella ‘loro’ strada sono le forche caudine per tutti quelli che osano passare”. Vladimir Luxuria lo ha sperimentato sulla propria pelle e racconta all’AdnKronos questa esperienza. “Stavo tornando a casa, ho imboccato via Ascoli Piceno e ho visto una folla incredibile di ragazzi giovanissimi, minorenni, tutti con i drink in mano e anche un po’ alterati. Mi hanno bloccato la strada e con atteggiamento da bulli volevano impedirmi l’accesso. Poi, probabilmente qualcuno mi ha riconosciuta e, per evitare guai, dopo un po’ si sono spostati. In quel momento ho avuto paura”. “C’è un vento di violenza che non risparmia neanche quell’età in cui ci si dovrebbe occupare d’altro, dei primi amori, dei giochi… - continua Luxuria - Sembra che adesso invece cerchino il pretesto di fare casino. E in un quartiere come questo, multietnico, colorato di bandiere rainbow, sembrano una truppa inviata da non so chi per cercare di rovinare l’atmosfera. Si parla tanto di sicurezza, ma sinceramente io non ho visto molto controllo in quella zona del quartiere. Vengono lasciati fare, forse per la loro giovane età?” E poi, l’alcol, i bicchieri pieni di cocktail nelle mani di questi ragazzini. “Gli esercenti che vendono alcol ai minorenni devono chiudere, e se fossero i figli loro? - dice Luxuria - Io ho una nipote di 12 anni, e mi spaventerebbe l’idea di poterla vedere, tra qualche anno, ubriaca per i vicoli del mio quartiere”. Il presidente di Confesercenti Roma e Lazio Pica: “Lunedì ricorrerò al prefetto” Sulla situazione al Pigneto interviene il presidente di Fiepet Confesercenti Roma e Lazio, Claudio Pica. “Chiederò un monitoraggio direttamente con il prefetto, questo lo posso assicurare. La richiesta partirà lunedì”, dice all’AdnKronos. “Con i nostri ‘commercianti alert’, dobbiamo lavorare per individuare le zone che vanno più monitorate – spiega Pica - Il fenomeno esiste, c’è un disagio giovanile che va analizzato anche dal punto di vista sociale: bisogna fare da una parte attività preventiva, dall’altra di presenza sul territorio. E fare delle verifiche: qualche pecora nera ce l’abbiamo, quegli esercenti ‘accondiscendenti’ che vendono alcol ai minori vanno puniti. Si sa quali sono i locali. La norma è chiara, in quel caso il prefetto può anche chiudere il locale”. La rabbia dei residenti sui social: "Situazione insostenibile, facciamo qualcosa prima che sia troppo tardi" “Stanotte i ragazzi ormai tristemente noti per vandalizzare il quartiere Pigneto, mi hanno spaccato l’auto a pugni. Farò partire una denuncia chiaramente, ma chi vuole unirsi mi scriva in pvt. Chiunque abbia avuto un danno da vandalismo mi scriva, facciamo una class action!”, “Non è più sostenibile questa situazione!”, “Hanno anche divelto scooter e bici in Via Ascoli Piceno”, “Ieri sera hanno aggredito il titolare dell' enoteca in via Ascoli Piceno, veramente non si può più vivere così. Questi vengono qui attrezzati di coltelli, cacciaviti e manganelli”. Sono solo alcuni dei post che si rincorrono da giorni sui gruppi Facebook del quartiere. “Stanotte tra le due e le tre mi hanno svegliato con urla e fischi e affacciandomi ho visto un ragazzo giovanissimo che rompeva e apriva il bauletto di uno scooter per rubare il casco. Ho chiamato la polizia ma purtroppo non avevano modo di intervenire rapidamente. Queste persone moleste sono clienti dei due bar recentemente aperti su via Ascoli Piceno. Per favore, incontriamoci tutti di persona e facciamo una denuncia collettiva, se vogliamo davvero risolvere il problema”, denuncia un utente del gruppo Amici del Pigneto. Anche attraverso i social, i residenti cercano di organizzarsi per trovare una soluzione per arginare il fenomeno. “Prima che la cosa si espanda bisognerebbe fare un incontro per tutelare il quartiere da questo e dalle altre violenze lette sempre qui nel gruppo”, propone qualcuno. Aggressione omofoba con casco e bastone, il racconto su Fb Ed è alle pagine social che chi ha il coraggio di denunciare affida la propria terribile esperienza. “Ieri intorno alle 1:00 di notte circa, poco più avanti della metro C Pigneto, io e un altro ragazzo siamo stati vittima di un'aggressione omofoba. Il tutto è iniziato con un ragazzo (accompagnato inizialmente da tre amiche) che, dal marciapiede opposto, dapprima ci osserva scambiarci effusioni (per la cronaca, nulla oltre il bacio) poi ci urla contro con robe del tipo 'ci sono bambini', 'froci' e tutta una serie di carinissimi epiteti", racconta un utente del gruppo Facebook di quartiere. La situazione degenera. "Lo incontriamo nuovamente dopo circa 20 minuti quando io e il ragazzo con me ci alziamo dalla panchina per incamminarci in direzione Garçonierre. Riparte altro simpatico siparietto con, questa volta, qualche controbattuta anche da parte nostra. É stato a quel punto che il tipo si congeda velocemente dalle amiche per andare a munirsi di bastone e casco (che prende da non so dove nel vicoletto buio di fronte all'ingresso della scuola) per venirci incontro. A quel punto sbucano (letteralmente) dal nulla altri 4 suoi amici che si uniscono all'aggressione i cui dettagli vi risparmio”. (di Stefania Marignetti)